Siena, scoperta evasione fiscale da un milione e mezzo

Al centro delle indagini una società con sede legale registrata formalmente negli Stati Uniti d'America

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Siena, 10 febbraio 2020 - Scoperta a Siena un'evasione fiscale internazionale di circa 1,5 milioni di euro. Al centro delle indagini della Guardia di Finanza di Siena una società con sede legale registrata formalmente negli Stati Uniti d'America, ma operante in Italia, nel settore della produzione e commercio di vino, per mezzo di una piccola cantina nel Chianti.

Gli approfondimenti sull'azienda hanno consentito di evidenziare la marginalità della produzione rispetto all'ammontare degli affari complessivamente realizzati attraverso la commercializzazione, in tutto il mondo, di vino di varie Docg nazionali. Le indagini hanno, infatti, svelato una complessa struttura organizzata in diverse compagini aziendali, il cui centro direzionale è risultato da ultimo a Bologna dove, in un appartamento, gli investigatori hanno ritrovato moltissima documentazione, che era stata occultata. Il successivo esame ha, quindi, permesso di ricostruire l'iter costitutivo della società, avvenuto nel 2014 nell'alessandrino.

La società però, per eludere il fisco italiano, aveva dichiarato la propria sede legale a Miami, nello stato della Florida (Usa), dove la legislazione fiscale risulta particolarmente favorevole. In realtà, gli accertamenti hanno dimostrato come, invece, l'azienda operasse effettivamente nel territorio nazionale, sotto la direzione e gestione di cittadini italiani e gli approfondimenti sull'indirizzo estero dimostravano la corrispondenza della sede legale in una semplice abitazione privata.

L'escamotage ha permesso alla società di non dichiarare i propri redditi all'Erario italiano; ma l'intervento della Guardia di Finanza di Siena ha posto fine al sistema evasivo messo in atto dal soggetto giuridico, nei cui confronti è stata prontamente contestata l'omessa dichiarazione di ricavi per un ammontare di circa 1,5 milioni di euro.

L'operazione ha portato alla denuncia all'Autorità Giudiziaria di Asti del rappresentante legale pro-tempore della società estero-vestita per non aver provveduto a presentare la dichiarazione dei redditi in Italia; nel contempo, a garanzia del credito erariale, è stata proposta l'emissione di un decreto di sequestro preventivo ai fini della confisca per equivalente