Siena rinvia la festa per i 25 anni nell’Unesco

L’assessore Michelotti: "Il programma dell’anniversario esalterà la bellezza della città, mantenuta anche grazie alle Contrade"

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di Antonella Leoncini

"Il Comitato promotore per le celebrazioni del 25° anniversario del riconoscimento di Siena sito Unesco – dice il presidente Francesco Michelotti, assessore all’urbanistica. Sito Unesco – è impegnato in un progetto ambizioso. Un prodotto audiovisivo inedito dedicato alle più celebri bellezze di Siena. Il racconto è affidato a coloro che, per competenza ed esperienza, sono fra i migliori testimoni delle ricchezze senesi: Duccio Balestracci parlerà del Duomo, Palio e Contrade; Mario Ascheri dei Palazzo Pubblico, Santa Caterina e San Bernardino; Mario Tassoni delle Fonti, Mura, Porta e Urbanistico; solo per citarne alcuni".

Il 2020 poteva essere un anno da ricordare per Siena: coincide con importanti anniversari, come il quarto di secolo del riconoscimento di sito Unesco. Una ricorrenza che, per il valore universale che l’Unesco ha riconosciuto a Siena, l’emergenza Covid non può annullare ma solo rinviare, "sospendendo le iniziative programmate", aggiunge Michelotti.

Le strategie di questo 25esimo anniversario?

"Faremo di tutto affinché il programma di eventi, inizialmente predisposto, sia rispettato e possa cominciare quanto prima anche se sarà rinviato al 2021. Le scelte non sono facili per le priorità di rispettare limitazioni, condizioni, ponderando i rischi ancora esistenti degli assembramenti. Stiamo facendo le opportune valutazioni".

Gli interventi?

"Sono in progress. Per il mese di aprile 2021, abbiamo in programma un evento internazionale, promosso da importanti ambienti della provincia accomunati dal loro legame con le realtà nel nostro territorio, patrimonio mondiale Unesco. Se confermato, si prevedono centinaia di partecipanti dall’Italia e non solo. È ovvio che l’organizzazione dell’incontro, per la sua importanza, sarà condizionata dall’evoluzione della pandemia. Così, come gli altri appuntamenti scientifici, storici e di attrattiva per la collettività, nel programma che non sarà superato ma adattato alla situazione".

Essere nell’elenco Unesco vuol dire uno status superiore, con privilegi e oneri. Il programma privilegia dei filoni?

"Sì, in particolare quelli della storia, dell’identità, della tradizione alimentata dalla consapevolezza della unicità della civiltà senese. Il programma vuole esaltare la grandezza dell’unicum senese che permane nel tempo, grazie anche alla grande opera delle Contrade".

Il messaggio per la città?

"Essere un patrimonio mondiale riconosciuto dall’Unesco è un grande privilegio, ma è anche una grande responsabilità. Siena è stata una città medievale eccezionale, dove gli edifici sono stati concepiti per adattarsi al tessuto urbano formando un tutt’uno con il paesaggio circostante. Per queste sue caratteristiche, ha influito in modo sostanziale sull’arte, l’architettura e la pianificazione urbana nell Medio Evo, in Italia e in Europa. Dobbiamo lavorare tutti insieme, senza distinzioni, per accrescere questa consapevolezza, elevando il passato a ricchezza del presente e del futuro, sempre più protagonisti del nostro territorio".