"Siena, racconto il Medioevo Immaginifico"

Matteo Marsan e altre voci narranti protagonisti dello spettacolo che chiude la rassegna in streaming del Comune di Monteriggioni

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"’Il Medioevo Immaginifico’ è un viaggio scenico alla scoperta della Siena gotica, dei monumenti, palazzi, opere che, sono stati realizzati con lo stile e l’architettura dei canoni del periodo", dice Matteo Marsan, attore e regista del reading in streaming che, domani alle 21, chiude il cartellone multimediale del Comune, partner Fondazione Toscana Spettacolo e Monteriggioni AD1213. Con Marsan, voci narranti Irene Giganti e Davide

Lettieri; musiche Giacomo Rossi; riprese e montaggio video Moviement Hd; audio e luci, Cantiere 4.

Lo spettacolo?

"Ultimo capitolo – continua Marsan - della rassegna ‘In Chiostro’, prodotta da Lo Stanzone delle Apparizioni. Tre spettacoli ispirati da situazioni che hanno segnato la storia del territorio: dopo ‘La tomba dei Calisna Sepu’ e ‘La storia di Abbadia Isola’, ci spostiamo a Siena con ‘Il Medioevo Immaginifico’".

La storia?

"Due turisti stranieri in città restano affascinati e incontrano un cicerone speciale".

Chi?

"Arturo Viligiardi, l’artista senese del XIX- XX secolo, architetto, urbanista, pittore, scultore".

Perché?

"Il reading è un dialogo a tre voci nel quale si affronta l’immagine che nel tempo si è costruita intorno al Medioevo, quando Siena conobbe il suo massimo splendore. Il racconto prosegue con una riflessione sugli stereotipi : come sono stati interpretati, hanno condizionato la società e la politica. Ed ancora cosa ha voluto dire il Medioevo a Siena per l’architettura e l’arte".

Il filo conduttore?

"Il cammino dal passato al presente. Cioè, come viene visto o ricostruito, sulla base di quale immaginario collettivo, il Medioevo è oggi interpretato in feste o rievocazioni. E gli edifici che crediamo di origine medievale, lo sono davvero? Arturo Vigiardi può essere il personaggio ideale ad accompagnarci in questo percorso. Un personaggio senese cosmopolita che fece tesoro delle sue esperienze per Siena dove,incaricato dal conte Guido Chigi Saracini, ristrutturò il suo palazzo senese, eseguì la scultura ‘La Riconoscenza’ per la cappella della Madonna del Voto;, dal 1916, diresse l’Istituto di Belle Arti di Siena. Insomma un personaggio del passato adatto ai nostri tempi".

Il messaggio?

"Il nostro contributo al processo iniziato da tempo di rivalutazione del Medioevo come periodo di grande ricchezza culturala che a Siena ha influenzato nei secoli l’arte e l’architettura, la vita religiosa, sociale e politica".

Antonella Leoncini