
Denuncia ai carabinieri
Siena, 14 dicembre 2022 - Non è un momento facile per gli imprenditori. Chiamati a seguire sempre più regole, fronteggiando il caro bollette ed elettricità. Ma c’è anche chi, nella nostra provincia, solo qualche mese fa si è dovuto rivolgere ai carabinieri per raccontare il clima di tensione e la paura con cui da qualche mese era costretto a vivere. A causa del comportamento di un dipendente, poco più che trentenne, il quale pretendeva il rinnovo del contratto di lavoro. E di fronte al ’no’ dell’imprenditore si è scatenato con minacce di morte oltre a quella di dare fuoco ai mezzi dell’azienda che si trova proprio alle porte di Siena. Un episodio molto grave, di cui si è occupato il pm Sara Faina. E che vede adesso uno straniero accusato di estorsione. Sì, perché è riuscito con il suo ’pressing’ ad ottenere un altro contratto, sebbene solo per due mesi. Il processo si è aperto stamani davanti al collegio Carrelli Palombi ma entrerà nel vivo a marzo quando saranno ascoltati i testimoni. L’azienda non si è costituita parte civile. L’operaio, che è difeso dall’avvocato Silvia Pellegrini, non avrebbe ancora lasciato la casa di cui usufruiva.
Il contratto di lavoro del trentenne scadeva a fine dicembre 2021. Il titolare dell’impresa agricola per cui lavorava aveva scelto di non rinnovarlo. Lamentava un comportamento scorretto, a partire dal fatto che non si presentava a volte a lavoro senza dare una valida giustificazione. Inoltre ’animava’ il clima anche con i colleghi, creando malumori. Pretendeva denaro, inoltre. Voleva 2mila euro, sosteneva di averne diritto quando, secondo quanto rilevato dalla procura, le cose non stavano così. Aveva preso malissimo lo stop al contratto. Aveva detto al nipote del titolare che se non gli fosse stato rinnovato avrebbe appiccato il fuoco ai mezzi usati nell’azienda. Di più: erano fioccate minacce di morte nei confronti dell’imprenditore, sempre per la stessa ragione. Continuava a ripetere che avrebbe incendiato le macchine. Forse anche peggio. A inizio gennaio la svolta: era stato visto camminare lungo la strada, diretto ad una pompa di benzina, tenendo in mano due bottiglie vuote. Le avrebbe riempite, poi chissà cosa sarebbe accaduto. Era scattata la denuncia ai carabinieri. Il titolare dell’azienda, spaventato, però l’aveva riassunto a tempo determinato. Solo due mesi. Un incubo.