Siena, Berlusconi ricoverato: slitta la sentenza Ruby ter

I difensori chiedono il legittimo impedimento. Il medico di fiducia Zangrillo conferma: «E’ a Monaco»

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

Siena, 15 gennaio 2021 - «Vorrebbe rendere dichiarazioni spontanee prima della sentenza il 14 gennaio», aveva annunciato Federico Cecconi, avvocato di Silvio Berlusconi. Sotto processo nella costola senese del Ruby ter per corruzione in atti giudiziari in quanto, secondo l’accusa, avrebbe dato importanti somme di denaro al pianista di Arcore Danilo Mariani per indurlo alla falsa testimonianza sul caso olgettine.  Ma il leader di Forza Italia al terzo piano di palazzo di giustizia ieri mattina non c’era. E quando l’udienza davanti al collegio presieduto dal giudice Ottavio Mosti alle 12,30 è iniziata – senza giornalisti in aula per il rispetto delle regole anti-Covid – si è capito subito che era accaduto qualcosa al Cavaliere. «Forse è ricoverato, sta facendo accertamenti in ospedale», s’intuisce dopo che l’avvocato Cecconi, affiancato da Enrico De Martino, deposita la documentazione sanitaria.

Bisogna tuttavia attendere la fine dell’udienza, un’ora e mezzo dopo, ed il rinvio all’8 aprile per avere conferma dallo stesso difensore che Berlusconi non era presente per motivi sanitari. «Il tribunale ha preso atto dell’impossibilità di essere qui, al contempo della volontà già manifestata di dare con la propria voce un’ulteriore dimostrazione della bontà delle argomentazioni in termini di totale estraneità ai fatti contestati», sottolinea il difensore. Aggiungendo che «le condizioni di salute di Berlusconi non gli permettevano di venire a Siena. Al contempo per sensibilizzare ancora di più il tribunale sulle ragioni di una valida possibilità di consentire al dottor Berlusconi di essere in udienza, abbiamo presentato una sua dichiarazione spontanea per iscritto, nella quale, in modo più che circostanziato, ha evidenziato le sue ragioni e le sue argomentazioni riguardo questo processo e, ribadisco, alla totale estraneità ai fatti che gli sono stati contestati». Sollecitato a chiarire meglio le condizioni di salute del presidente Cecconi ribatte: «Non intendo eludere la domanda, io stesso ho avuto scarne informazioni riguardo ad una situazione severa che abbiamo rappresentato e documentato al tribunale». A spazzare il campo è Alberto Zangrillo, medico di fiducia del Cavaliere e primario del San Raffaele di Milano. «Lunedì sono andato d’urgenza – dice – dove risiede temporaneamente, nel sud della Francia (a Chateauneuf-Grasse, dove ha una villa la figlia Marina e dove ha trascorso buona parte del lockdown, ndr), per un aggravamento e ho imposto il ricovero ospedaliero a Monaco per un problema cardiaco aritmologico. Non ho ritenuto prudente affrontare il trasporto in Italia». In serata è lo stesso Berlusconi in una nota ad assicurare «buone condizioni di salute», dicendo di non essere preoccupato per sè «quanto per il rischio che la crisi politica aperta aggravi la paralisi decisionale del Paese in un momento così difficile». Tornando all’udienza, è stata necessaria un’ora e trenta di attesa per consentire al collegio di decidere sulla richiesta di legittimo impedimento sulla base della documentazione depositata. Quando i giudici sono rientrati in aula, chiarisce a margine l’avvocato Enrico De Martino, che difende con Cecconi il leader di Forza Italia, «il problema era in relazione alla posizione dell’altro coimputato». Vale a dire Danilo Mariani, (lui non c’era, la moglie sì ma solo ad attendere l’esito dell’udienza), assistito da Salvatore Pino e Fanny Lucia Zoi. «Hanno aderito alla richiesta di rinvio per cui la sospensione della prescrizione opera anche nei suoi confronti», aggiunge De Martino. La prossima udienza dell’8 aprile? Repliche del pm Valentina Magnini – che ha chiesto 4 anni e 2 mesi per Berlusconi, 4 anni e 6 mesi per Mariani – più la sentenza. «Se potrà essere a Siena, Berlusconi esporrà personalmente le dichiarazioni già depositate nelle quali esclude – ribadisce De Martino – ogni responsabilità».