Rifiuti, il presidente di Sei Toscana si dimette: nuova bufera sull'azienda

La mossa di Roberto Paolini alla vigilia dell'approvazione del bilancio: conferma la difficoltà a chiudere i conti in pareggio?

 Il presidente di Sei Toscana Roberto Paolini

Il presidente di Sei Toscana Roberto Paolini

Arezzo, 12 giugno 2018 - Roberto Paolini si dimette da presidente di Sei Toscana. E lo fa alla vigilia del passo fondamentale per il gestore unico dei rifiuti della Toscana Sud: l’approvazione del bilancio. Oggi il consiglio di amministrazione di Sei Toscana aveva fra i punti all’ordine del giorno la discussione e il voto sul conto economico: punto che invece salterà perché il board dell’azienda si ritrova sul tavolo la lettera di dimissioni del suo presidente.

Dunque il passo indietro del numero uno dovrebbe essere ufficializzato nel corso del cda: una decisione che arriva a sorpresa e di cui non si conoscono le motivazioni. Certo sono tanti i nodi da sciogliere per il prosieguo dell’attività del gestore dei rifiuti, vincitore nel 2013 di una gara di appalto ventennale del servizio per 105 Comuni. Una gara su cui pende la spada di Damocle di un’inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura di Firenze, che ha visto l’azienda finire commissariata da parte del prefetto di Siena Armando Gradone, su richiesta dell’Autorità anticorruzione di Cantone.

E un servizio mai decollato e non troppo apprezzato dagli stessi Comuni: l’assemblea dei sindaci riuniti in Ato Toscana Sud più volte si è riscaldata discutendo sul legame con Sei Toscana, sulle modalità della raccolta dei rifiuti e sulle tariffe. L’ultimo episodio è quello che ha visto il sindaco di Chiusi, Juri Bettollini, chiedere un’assemblea straordinaria per vagliare la possibile uscita dal contratto di servizio. Una richiesta appoggiata immediatamente da Cna Siena e, in seguito, anche da Confindustria Toscana sud.

Se Paolini dunque si appresta a rinunciare sotto il peso di tante vicende o per l’impossibilità di arrivare a una soluzione, al momento non è dato a sapere. Certo è che la coincidenza delle dimissioni con l’approvazione del bilancio fa pensare: la voce circolante negli ultimi mesi riferiva di una possibile chiusura in rosso dei conti.

Nuova bufera dunque intorno all’azienda, che si ritrova senza bilancio approvato e con la necessità di procedere con la sostituzione del presidente: il consiglio di amministrazione di Sei è composto da 8 membri, compreso il presidente, più l’amministratore delegato Marco Mairaghi. Gli amministratori sono di indicazione dei soci: il nome di Paolini è stato fatto dal socio pubblico, invece quello dell’ad da quello privato, il socio oggi di maggioranza relativa Sta spa.