"Andiamo a caccia di fantasmi"

Stefano Romagnoli di Sarteano racconta la sua passione che, insieme a Massimo Ferro, l’ha portato ad aiutare gratis chi ha bisogno

Stefano Romagnoli

Stefano Romagnoli

Sarteano, 28 luglio 2020 - «C’era una volta un castello…." suona proprio come l’inizio di una fiaba e sappiamo che una storia narrata, per essere avvincente e sicuramente questa di Sarteano ha tutti gli ingredienti giusti. "Nella nostra casa sotto il castello avvisiamo una presenza, sentiamo rumori, accende la luce e a volte l’acqua" a parlare è l’eclettico Stefano Romagnoli che assieme a Massimo Ferro sono dei veri e propri "acchiappafantasmi". Trovare i fantasmi e convincerli ad andarsene dalle case: questo l’obbiettivo dei due sarteanesi che hanno anche aperto un gruppo su facebook e raccolto già 600 iscritti e le prime richieste di aiuto. Tutto nasce appunto ai piedi del castello, quando Stefano e Massimo decidono di capire fino in fondo i rumori strani a casa ed ecco svelato il mistero : nella case del mille e settecento c’è una presenza indesiderata. Scatta la caccia al fantasma e grazie a strumenti sofisticati e domande dirette i due individuano l’intruso. L’episodio rapisce la curiosità di Stefano e del suo amico e così iniziano a perfezionare la tecnica.

Hanno dato il via a questa operazione "acchiappafantasmi", dotati di strumenti per rivelare energie elettromagnetiche ambientali; di videocamere che registrano tutto, anche gli ultravioletti; di registratori EVD che captano infra e ultrasuoni riportandoli sul computer con un suono udibile; di radar ambientali che percepiscono qualsiasi cosa si muova (gas, fumo, energia). "Quando abbiamo la sicurezza di una presenza- aggiunge Stefano- lavoriamo con la voce facendo delle domande alle quali il ‘fantasma’ può rispondere solo con un ‘si’ o con un ‘no’. Così cerchiamo di instaurare un colloquio con questa entità con lo scopo di convincerla che tutto è tranquillo e può ‘andare oltre’ e abbandonare quindi l’area in cui si aggira, forse perché ancora disturbata da situazioni particolari. Fino ad oggi possiamo dire di aver ufficialmente contattato tre ‘fantasmi’, tutto documentato". Stefano e Massimo, dopo il primo mese di attività, hanno deciso comunque di essere disponibili con tutti coloro che vogliono il loro intervento, ovviamente a titolo gratuito, per cercare queste "presenze" che si sono rese palesi con qualche fenomeno tipo far scorrere dell’acqua , accendere una luce etc.

Il loro più grande successo arriva dalla studio di una casa in Valdichiana dove era stato ucciso e murato un soldato, durante la prima guerra mondiale. Ritrovate le ossa, dopo la degna sepoltura il fantasma è sparito, "è andato oltre" come ci spiega Stefano, noto programmatore di computer. Ma la curiosità di capire il fenomeno l’ha coinvolto così tanto che ha fondato il gruppo di appassionati, che quotidianamente aumenta gli iscritti e sul social network: il "gruppo ricercatori paranormali" avviano i loro racconti e l’attività gratuita di studio di questi fenomeni.