
Festa di Santa Barbara sull'Amiata: celebrazioni religiose e culturali per ricordare l'importanza delle miniere e onorare i minatori caduti.
Per quasi un secolo, nel giorno di Santa Barbara, patrono dei minatori, era festa grande. E ieri, giorno di ricorrenza della Santa, la festa c’è stata. Sentita, con molte iniziative religiose e culturali che hanno coinvolto anche gli studenti, anche se non poteva essere come quella di un tempo quando nelle miniere di Abbadia San Salvatore, del Siele (Piancastagnaio) e in quelle degli altri comuni dove si estraeva il cinabro, lavoravano oltre mille persone. La chiusura delle miniere risale alla fine degli anni Ottanta-metà Novanta, ma ogni anno la festa si rinnova, il ricordo corre verso quell’attività estrattiva che ha fatto la storia dell’Amiata. Ieri i sindaci si sono dapprima ritrovati al Siele, nel pomeriggio le cerimonie ad Abbadia San Salvatore.
Qui c’era la più grande miniera della zona. Nell’area oggi è affissa una lapide, dove il sindaco di Abbasia Niccolò Volpini ha deposto una corona di alloro, con tutti i nomi, e sono davvero tanti, dei minatori caduti sul lavoro.