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Ruby ter, assoluzione piena Una sentenza decisiva che ha aperto la strada a quella nel filone ’madre’

Burrascoso il processo costola senese dell’inchiesta sulle feste ad Arcore. Stop per la pandemia, poi ben sette richieste di rinvio delle udienze. .

di Laura Valdesi

SIENA

E’ stato a Siena che Silvio Berlusconi ha incassato la prima, importante assoluzione, peraltro con formula ampia, nel processo Ruby ter. La costola locale del filone ’madre’ a Milano che riguardava le feste a Villa San Martino, approdata a Siena nell’aprile 2016 in quanto la vicenda venne spacchettata per competenza territoriale. Erano avvenuti infatti in varie parti d’Italia i presunti versamenti sospetti che, secondo la procura, sarebbero serviti per addomesticare le testimonianze nel processo che vedeva Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile concluso in Cassazione con la sua assoluzione definitiva. Nel caso senese sotto la lente erano finiti i soldi dati da Berlusconi (a palazzo di giustizia di Siena, nonostante l’annuncio di dichiarazioni spontanee, non si è mai visto) al pianista delle serate di Arcore, Danilo Mariani che vive a Sarteano ed era stato anche coordinatore provinciale di Forza Italia. Assolto perché "il fatto non sussiste" il 21 ottobre 2021 a Siena, come appunto il Cavaliere, dall’accusa di corruzione in atti giudiziari. Il collegio era presieduto da Simone Spina, affiancato dai colleghi Elena Pollini e Francesco Cerretelli. "Penso fermamente – dichiarava qualche giorno più tardi il difensore storico di Berlusconi nel Ruby Ter, l’avvocato Federico Cecconi – che l’assoluzione nel filone senese influirà anche su questa vicenda giudiziaria (riferendosi al troncone milanese, ndr) per una ragione molto semplice: il processo senese è una gemma, un frammento di quello che era inizialmente un unico procedimento con le stessa prospettazione accusatoria, la medesima impostazione per quanto riguarda le contestazioni e le modalità descrittive della condotta che anche qui (a Milano, ndr) viene contestata a Berlusconi". Infatti il 15 febbraio scorso l’ex premier vinse dopo sei anni anche nel filone ’madre’. Innocente.

Altrettanto lungo e burrascoso il capitolo giudiziario senese, complice lo stop per la pandemia e dovuto poi ai problemi di salute del Cavaliere. A sostenere l’accusa il pm Valentina Magnini (aveva poi presentato ricorso in appello contro l’assoluzione il 4 marzo 2022) che il 13 febbraio 2020 chiese la condanna per l’ex presidente del Consiglio e leader azzurro a 4 anni e 2 mesi, per il pianista delle serate di Arcore complessivamente 4 anni e 6 mesi. Ma il 13 maggio 2021, quando già si ipotizzava il rinvio dell’udienza per l’ottava volta alla luce del nuovo ricovero al San Raffaele di Milano dell’ex premier, era stata stralciata la posizione di Mariani per falsa testimonianza rinviando appunto al 21 ottobre il verdetto per Berlusconi e il pianista solo relativamente alla corruzione in atti giudiziari.

Nel pool difensivo del Cavaliere che incassò in tale data l’assoluzione con formula ampia c’erano anche Enrico e Lorenzo De Martino . "La cosa a cui mi fa piacere aver contribuito è stato di ristabilire la verità storico giudiziaria su accuse che si sono rivelate infondate. Il tribunale di Siena ha avuto un approccio molto corretto di fronte alla malattia e ai problemi di salute di cui il cavalier Berlusconi soffriva e che venivano rappresentati per chiedere i rinvii delle udienze. Avevano una loro ragione obiettiva", sottolineava ieri l’avvocato Enrico De Martino. "Si può essere d’accordo o meno ma quando viene a mancare un personaggio che ha segnato la storia politica e finanziaria del Paese si perde una risorsa. Un punto di riferimento", conclude il principe del foro senese.