Radda, allarme nella rsa: 19 anziani contagiati

Focolaio nella residenza ’Fedi’. Il sindaco Mugnaini: "Stanno facendo i tamponi, per ora gli ospiti stanno bene". 83 i nuovi positivi

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Dopo Sarteano nella prima fase Covid e Asciano in questa seconda ondata, è la comunità di Radda in Chianti a rimanere col fiato sospeso per i suoi nonni: il bollettino dell’Asl Toscana Sud Est ieri registrava ben 19 positivi. Che si sono rivelati essere ospiti della residenza sanitaria assistita Pietro Fedi. Un fulmine a ciel sereno, visto che in questi mesi Radda ha contato sulla punta delle dite i positivi al tampone. "La notizia è fresca anche per noi e ancora in aggiornamento – conferma il sindaco Pier Paolo Mugnaini –. So che stanno facendo i tamponi a tutti i presenti nella struttura, ospiti e operatori e penso che finiranno domani (oggi, ndr). Al momento sembra che gli anziani stiano tutti bene, al di là della positività. Noi seguiremo da vicino l’evolversi della situazione".

La rsa Fedi ha una bellissima struttura situata in un angolo suggestivo di queste terre, nel Chianti, in un beato isolamento; oltraggiato, purtroppo, da un virus che sembra non incontrare ostacoli sul suo cammino. La residenza è autorizzata ad accogliere 64 ospiti non autosufficienti, in una struttura fondata come casa di cura nel 1979 dal parroco di Radda don Aldo Romoli e totalmente ristrutturata nel 2014. E’ attualmente gestita dalla Diocesi di Fiesole. E’ questo il caso del giorno e la nota dolente di un bollettino, quello giornaliero dell’Asl, che ieri registrava invece il calo dei contagi nella Toscana Sud, 277 complessivamente fra le tre province, dei quaai 83 nel Senese, emersi dall’esecuzione di 1.120 tamponi. E subito balzano all’occhio quei 19 casi nel Comune di Radda, un vero e proprio focolaio. Il contagio nella rsa è confermato anche nel dettaglio anagrafico del report, che per la prima volta vede ben 23 nuovi positivi tutti concentrati nella fascia oltre 80 anni. Al di là della vicenda di Radda, Siena conta ‘solo’ 12 nuovi casi e 11 Poggibonsi. Con questi ultimi 83 nuovi contagi salgono a 1.592 le persone attualmente positive nella nostra provincia, delle quali 1.368 sono a domicilio; poi ci sono 3.180 persone in quarantena perché contatti stretti di positivi. Nella giornata di ieri si sono avute anche 31 guarigioni. Numeri che scendono, almeno in quest’angolo di regione e il presidente della Toscana Eugenio Giani fa sua la proposta che le province di Siena e Arezzo siano fuori dalla zona rossa. "Penso di chiederlo – ha detto il presidente nel corso di un’intervista – naturalmente per quelle zone in cui devo valutare una certa stabilità di dati positivi da 14 giorni a questa parte. Potrebbe trattarsi delle province di Grosseto e Siena". Una proposta subito accolta favorevolmente e appoggiata dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna: "Se i dati sanitari – ha rilanciato il sindaco – confermassero questa possibilità, ciò consentirebbe alla nostra provincia, assieme a quella di Siena, di tornare alla zona arancione, con un maggiore margine di azione per tante attività economiche che adesso sono penalizzate".

Paola Tomassoni