"Racconto un pezzo di Palio attraverso questi 100 occhi"

Inaugurata la mostra ’I trenta assassini’ di Delogu nell’Entrone. Bazzino accanto alla foto del padre, il volto pasoliniano di Carburo

Migration

"Sì, sono curioso. Vediamo dove è la mia foto". Profilo basso, Scangeo. Uno dei volti che più ha colpito Marco Delogu, artista dello scatto in bianconero e deus ex machina della mostra che ha riacceso di passione l’Entrone. "Un volto particolare, come sospeso nel tempo", aveva detto di Scangeo prima dell’inaugurazione. "Sono dietro la colonna", dice il fantino osservando la fotografia come fosse uno specchio. "In questa giornata che per noi senesi rappresenta una festa mancata ci ritroviamo uniti in un luogo sacro con attorno i volti dei nostri fantini che purtroppo vediamo in altro abbigliamento rispetto a quello tradizionale il 2 luglio. Siamo lieti di riportare a Siena dopo tanti anni una mostra così importante per la nostra città e le nostre tradizioni, ’I Trenta assassini’, che resterà aperta fino al 16 agosto", l’incipit del sindaco Luigi De Mossi.

Gingillo si fa fotografare davanti al suo scatto, lo stesso Trecciolino. Divertente osservare il primo piano che racconta un’intimo che i fantini imparano a nascondere. "Assassino? No, non è il termine giusto per me. Fantino e basta", dice Scompiglio che torna sullo Straordinario: "Se lo fanno meglio, per me è lavoro. Guardando la situazione che c’è nel mondo, le varianti che ripartono, è difficile. Non ci faccio la bocca, deve essere una sorpresa".

E’ subito successo la mostra di Delogu. "Pensa che Bazzino è tornato per vedere la foto del padre accanto a lui. C’erano anche altri padre e figlio, Enrico e Luigi Bruschelli, per esempio. Massimo Coghe stava lavorando ma stasera (ieri, ndr) ha detto che verrà. Mi sembra che nella tristezza del non Palio l’idea di raccontare un pezzo di storia attraverso questi 100 occhi sia una bella cosa", spiega l’artista.

Cosa le hanno detto i fantini osservando lo scatto che li riguarda?

"Di solito la frase è ’bella la foto, certo sembro sempre molto vecchio’. Un amico, che ha vinto il Premio Strega, Edoardo Albinati, con lui abbiamo lavorato molto nelle carceri, scrisse ’Marco mi ha portato le foto, ho visto quelle facce che osservo da anni. Più che foto mi sembrano delle profezie. Di come saranno queste persone fra qualche anno. Una proiezione nel futuro".

Facciamo un esempio.

"Prendiamo Carburo. Sembra un ragazzino a vederlo dal vivo. Invece in foto oare un attore pasoliniano del film ’Il Vangelo secondo Matteo’. Credo che la mia fotografia sia in sottrazione, non scenografica. E nella sottrazione l’unica cosa che mi interessa è questo sguardo".

Quale l’ha colpita di più?

"Uno solo è poco. La storia di Dejana, quella di Bazzino che va al canape con il padre, quest’ultimo gli dice che ha il cavallo zoppo e non deve correre. Lui invece lo fa e vince. L’unica donna fantino (c’era anche Rosanna Bonelli, ndr). Ecco, Bellocchio potrebbe essere nella serie di scatti fatti nel ’98 come attuale. Potrebbe appartenere ad entrambe. Emozionante fotografare un gruppo di persone in cui uno ha esordito nel 1930, Tripolino, e uno nel 2019, Scangeo".

La.Valde.