"Quell’uomo ha abusato di mio fratello"

Racconto choc in tribunale. Il ragazzo aveva 14 anni quando iniziarono le violenze sessuali, l’imputato più del doppio

di Laura Valdesi

SIENA

"Mi disse solo che aveva abusato di lui. Che ne approfittò. Non mi piace parlarne. Non mi piace neppure pensarci", ripete più volte il giovane. Non è facile per il pm Serena Menicucci trovare le parole giuste per rompere la corazza indossata dal testimone chiamato a raccontare delle violenze sessuali subite dal fratello che all’epoca in cui iniziarono gli abusi, secondo la procura, aveva 14 anni. Ad ascoltarlo, seduto proprio davanti a lui, accanto all’avvocato Fausto Rugini, l’uomo accusato di quei rapporti ottenuti anche grazie ad una sorta di soggezione psicologica. Lui aveva 30 anni, il ragazzo come detto solo 14. Adesso è maggiorenne e si è costituito parte civile. Ha raccontato in aula il suo calvario ascoltando poi ogni passaggio del processo, assistito dall’avvocato Alessandro Borgheresi.

La prima volta era accaduto nell’abitazione dell’uomo, in un centro della cintura periferica di Siena. Si conoscevano bene, anche le famiglie che abitavano vicino. Stavano guardando una partita di calcio alla televisione quando il 30enne abusò dell’adolescente straniero, originario della Romania, avendo con lui un rapporto. A confermarlo al giudice anche lo psicologo che ha poi seguito per alcuni mesi il giovane. "Mi disse che voleva opporsi ma che non c’era riuscito. Ci sono state altre volte. Amore? No, non voleva frequentarlo, esprimeva paura", dice il medico.

Difficile per il fratello del ragazzo, come detto, mettere a nudo fatti così dolorosi. ""Sì, una sera mi raccontò un po’ di cose. Rimasi di sasso. Disse che una volta lo chiuse a chiave in casa, aveva paura perché lo minacciava. Il giorno dopo andai a cercare quell’uomo – spiega – per fortuna che non lo trovai. Lo obbligò ad avere rapporti. E rammento anche che mio fratello fece le analisi per verificare eventuali malattie trasmissibili. Poi raccontò tutto ai genitori". E venne presentata la denuncia nel 2018 anche se l’adolescente sopportò quella situazione, secondo l’accusa in una condizione di soggezione psicologica, per alcuni anni.

Non volava una mosca in aula quando le parole facevano cadere il velo su quegli abusi che hanno lasciato segni profondi. Impassibile l’imputato che verrà ascoltato la prossima udienza avendo annunciato di voler rendere l’esame. Verrà sentita anche sua moglie, unitamente ai consulenti della difesa.