Prima paura, poi gioia in casa Forza Italia

Zanettin e Gasparri accusano di troppa fretta i giudici di Siena. Dopo la sentenza solo giubilo. "Fine della gogna mediatica"

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Prima la paura di una condanna e gli attacchi al Tribunale di Siena. Poi il sollievo per l’assoluzione e le critiche ai giudici per le sofferenze inflitte a Berlusconi. Le reazioni dei parlamentari di Forza Italia sono aperte da Pierantonio Zanettin, che è anche presidente della commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi. "In un tradizionale feudo del Pd, la Corte presieduta da Simone Spina, noto esponente di Md, manifesta una ingiustificata fretta di andare a sentenza. Si cerca la giustizia o piuttosto di sbarrare la strada alla candidatura al Quirinale del nostro leader?". Stessi concetti da parte del senatore Maurizio Gasparri: "Ancora un caso di uso politico della giustizia. A Siena, che il Pd considera un suo `feudo`, il tribunale vuole andare a sentenza, ignorando alcune richieste della difesa. Più della giustizia interessa danneggiare un leader politico e interferire anche sul voto per il Quirinale?".

Dopo che il Tribunale di Siena ha assolto con formula piena tutti gli imputati, le reazioni hanno cambiato tono. "L’assoluzione di Silvio Berlusconi è un’ulteriore passo avanti verso quella verità storica che tribunali e avversari politici di un tempo stanno lentamente ma inesorabilmente ristabilendo dopo anni di persecuzioni giudiziarie" ha affermato l’onorevole Renata Polverini. Gianfranco Rotondi, su Twitter, ha scritto: "Ruby ter, Berlusconi assolto. C’è un giudice a Siena".

Sceglie Twitter anche il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani: "Berlusconi assolto a Siena perché il fatto non sussiste. Quanto fango prima di arrivare alla verità". Stesso tweet da parte dell’onorevole Maria Tripodi: "Gioia infinita! Finalmente ha avuto giustizia. Mi domando chi lo ripagherà della sofferenza patita per anni di fango e nefandezze".

La presidente dei senatori Fi, Anna Maria Bernini: "L’assoluzione del presidente Berlusconi è il logico epilogo di una vicenda giudiziaria che ha generato una micidiale gogna mediatica, una sentenza anticipata di colpevolezza smentita prima dai fatti e poi dai giudici di Siena".