Posata la prima pietra del nuovo Trd Smart Lab

Investimento da 16 milioni di euro per unificare il gruppo di Ricerca e Sviluppo Tecnico. I lavori termineranno entro il 2022.

Migration

Si chiama Smart Lab ed è un modello innovativo di strutturare i flussi e organizzare gli spazi di lavoro, ideato da GSK per i suoi laboratori di ricerca e sviluppo. Già attivo nella divisione farmaceutica, questo nuovo approccio troverà la sua prima applicazione nel network Vaccini all’interno del sito di Siena. Ieri la posa della prima pietra dell’edificio che, attraverso un intervento di ristrutturazione e ampliamento, consentirà di ricollocare in un’unica struttura tutto il gruppo di Ricerca e Sviluppo Tecnico (Trd), con circa cento collaboratori, oggi dislocato in sette edifici all’interno del campus GSK di Torre Fiorentina. All’evento, in modalità e partecipazione ridotta per rispettare le misure in materia di Covid-19, hanno partecipato Rino Rappuoli, Chief Scientist Gsk Vaccines e AD GSK Vaccini Italia, il sindaco Luigi De Mossi, Lorenzo Tarli, Francesco Vigni e una rappresentanza dei collaboratori coinvolti nel progetto. Come gesto simbolico è stata posata all’interno delle fondamenta dell’edificio una "capsula del tempo" contenente una pergamena, che i partecipanti hanno firmato a futura memoria.

Il TRD Smart Lab ha comportato un investimento da oltre 16 milioni di euro approvato dalla casa madre e, prima di tutto, una visione completamente nuova di concepire e strutturare il lavoro in un ambiente di ricerca. Oltre l’80% della superficie sarà occupata da laboratori, uffici e ambienti di collaborazione, con lo spazio residuo dedicato alla circolazione (spogliatoi, scale e ascensori). Lo spazio di lavoro sarà aperto - non assegnato e standard per tutto il personale - indipendentemente dal ruolo o dall’attività svolta. Requisiti necessari per essere certificati come Smart Lab in GSK: uno spazio flessibile e facilmente adattabile per soddisfare le mutevoli esigenze della ricerca e per fornire un ambiente in cui la scienza possa prosperare al meglio. Lavorare in spazi comuni consentirà una maggiore visibilità sui progetti, migliorando la comunicazione e l’interazione tra i diversi gruppi di ricerca; consentirà l’esecuzione di modelli operativi comuni di gestione delle piattaforme; ottimizzerà l’utilizzo delle apparecchiature, che saranno tutte condivise, evitando duplicazioni e sotto utilizzi; permetterà di implementare una centralizzazione dei servizi interni "su prenotazione".

Mutuando la figura del concierge, lo Smart Lab avrà anche personale di supporto agli scienziati negli aspetti più strettamente pratici, permettendo loro di focalizzarsi esclusivamente sull’attività scientifica. Il modello andrà a beneficio di innovazione, efficienza e ottimizzazione del lavoro. Nasce dalla ristrutturazione di un edificio storico, dove per decenni sono stati prodotti gli antigeni virali destinati alla produzione del vaccino antinfluenzale, attraverso la riqualificazione antincendio e il miglioramento sismico; l’ampliamento sarà realizzato con una nuova struttura in acciaio ad ampie vetrate. Tutti i nuovi impianti termici ed elettrici saranno ad alta efficienza e a basso impatto ambientale, verranno impiegate fonti rinnovabili di energia, il benessere lavorativo sarà garantito in termini di qualità dell’aria interna, comfort termico, qualità visiva, illuminotecnica e comfort acustico. Il nuovo edificio, per cui sono già iniziati i lavori, avrà una superficie complessiva di oltre 4mila metri quadrati, distribuiti su sei livelli. I lavori termineranno entro il 2022.