Portanova oggi va al raduno del Genoa Permesso del giudice ma restano i domiciliari

Violenza di gruppo, il gip aveva rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare chiesta unitamente al deposito di un video. L’avvocato Bordoni è tornato all’attacco: "Nuova istanza, abbiamo ottenuto l’autorizzazione. Confido che potrà fare il ritiro in Austria"

Migration

di Laura Valdesi

Il calciatore del Genoa Manolo Portanova, che dall’8 giugno si trovava agli arresti domiciliari con l’accusa di aver preso parte ad uno stupro di gruppo, denunciato da una studentessa senese di 20 anni, potrà partecipare oggi a Genova al ritrovo della squadra rossoblu dove milita. La prima buona notizia dopo un mese difficile per il calciatore, arrivata ieri dopo l’ennesima battaglia legale. Questo non significa che gli è stata restituita la libertà dal gip Jacopo Rocchi, che l’ha autorizzato a partecipare al ritrovo con i compagni di squadra pur restando la misura degli arresti domiciliari. "C’è stata l’autorizzazione a trattenersi per alcuni giorni fino a quando – sottolinea l’avvocato Gabriele Bordoni che lo difende – spero arrivi il provvedimento integrativo che consenta al calciatore di partire per il ritio del Genoa che scatta il 12 luglio e sarà in Austria".

L’ennesimo colpo di scena arriva al termine di una giornata intensa. Come si ricorderà, nel cellulare di Alessio Langella, zio del giocatore, anche lui ai domiciliari insieme all’amico Alessandro Cappiello per la presunta violenza di gruppo nella notte fra il 30 e il 31 maggio, era stato trovato un video. Un filmato di alcuni secondi che, secondo i difensori, rappresentava una sorta di prova regina a sostegno della loro tesi, quella secondo cui la giovane sarebbe stata consenziente. "Non mostra alcuna situazione di violenza", aveva confermato infatti l’avvocato Alessandro Betti, che assiste Langella, depositando lunedì il video ai giudici del riesame (che ancora non si sono pronunciati sulla revoca della misura cautelare per il suo assistito). Utilizzando l’indomani il filmato a sostegno della richiesta, questa volta al gip Jacopo Rocchi, di modifica della misura. Lo stesso difensore di Manolo Portanova, l’avvocato Bordoni appunto, si era riferito ad esso invocando l’immediata remissione in libertà del suo assistito. Che avrebbe tra l’altro ricevuto un enorme danno, dal punto di vista professionale, se non avesse potuto unirsi oggi alla squadra.

La procura non è stata a girarsi i pollici. La studentessa che ha denunciato lo stupro nella casa del centro storico dove lei pensava di trascorrere momenti intimi solo con il calciatore, è stata ascoltata per oltre due ore. SEntite anche altre persone, già verbalizzate nel corso dell’inchiesta dai poliziotti. Relativamente all’istanza avanzata dall’avvocato di Portanova, non c’era stata una chiusura completa quanto una disponibilità alla modifica della misura cautelare, trasformandola magari in divieto di avvicinarsi alla giovane.

Ma il gip Rocchi ha sparigliato le carte. E sorpreso un po’ tutti. Perché ha rigettato la richiesta del legale del giocatore. Dunque niente ritiro con il Genoa. Doveva restare a Siena. "Questo avrebbe significato per lui la rescissione del contratto e dunque la perdita del lavoro. Sarebbe stata una conseguenza troppo grave ed eccessivamente penalizzante in quanto una persona non è colpevole sino a condanna definitiva. Di qui una successiva istanza da parte mia che ha consentito di ottenere l’autorizzazione a recarsi a Genova per il mio assistito. Si tratterrà fino alla partenza della squadra per il ritiro in Austria dal 12 luglio per tre settimane: confido che per tale dat sarà arrivato un ulteriore allentamento della misura (forse domani, ndr) che gli consentirà di recarsi appunto in Tirolo".

Resta invece congelato al momento il quadro per quanto riguarda gli altri due ai domiciliari, Langella e Cappiello. Nessuna novità neppure per quest’ultimo dai giudici del Riesame. Il difensore Danilo Lombardi non ha presentato, come i colleghi, alcuna nuova istanza al gip Rocchi.