"Piano operativo, Siena modello in Toscana"

Approvato in Consiglio il documento di programmazione urbanistica. Scontro in aula su merito e metodo di partecipazione dell’atto

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"Con il Piano operativo oggi Siena costituisce un modello per le prossime pianificazioni in Toscana". Così l’assessore all’Urbanistica, Francesco Michelotti, nell’illustrare in Consiglio comunale l’atto più importante di tutta la legislatura. "E’ stato un percorso virtuoso fra le varie amministrazioni pubbliche coinvolte – ha continuato –. Abbiamo dimostrato che il tavolo tecnico tra Comune, Regione, Soprintendenza e Provincia ha funzionato, consentendo un confronto, anche a tratti fortemente dialettico, ma proficuo, sui molteplici contenuti del Piano stesso".

Per Michelotti, "la città si potrà avvalere di uno strumento urbanistico innovativo, in grado di snellire la burocrazia e capace di preservare la sua identità e tutelare la sua storia, rispettando gli standard qualitativi". Poi ha aggiunto: "Mai finora la Soprintendenza si era espressa favorevolmente sul piano urbanistico di un capoluogo toscano. Un precedente credo sia soltanto a Pienza". L’assessore ha quindi enunciato i princìpi ispiratori dell’atto: "La Regione assume un principio generale di immodificabilità del suolo nel centro storico. Sarebbe stato preferibile adottare un criterio che consentisse valutazioni caso per caso, in modo da non impedire eventuali azioni virtuose".

Tra le novità, "quella per le Contrade, che prevede per gli immobili di proprietà o le loro sedi in centro, la possibilità di un ampliamento fino al 50% della superficie edificata, purché compatibile con il contesto edilizio storico". Invece nelle valli verdi del centro che hanno un vincolo di inedificabilità, "le Contrade potranno realizzare manufatti per lo svolgimento delle loro attività con materiali leggeri e tecniche costruttive reversibili per uso occasionale. Il tutto subordinato al ’Progetto di Contrada’".

Severe le critiche dell’opposizione. Il capogruppo di ’Per Siena’, Pierluigi Piccini, ha sottolineato "le rettifiche apportate dalla Regione con l’abrogazione di 17 articoli perché in contrasto con le leggi statali e regionali": "Si è rimediato solo in parte alle carenze del testo originale – ha detto Piccini –. Avete snobbato le criticità evidenziate da cittadini, dagli ordini professionali e anche da noi. Il risultato è una qualità scadente del Piano strutturale e operativo che danneggiano l’economia del territorio e il suo valore paesaggistico".

Se Pietro Staderini, Sena civitas, ha annunciato l’uscita dall’aula al momento del voto perché "non sono riuscito a capire lo sviluppo e l’organizzazione organica della città del futuro", il capogruppo Pd Alessandro Masi ha detto: "Oggi si approva una variante all’aggiornamento del Piano strutturale. Ci avevate garantito che Piano operativo e Piano della Mobilità sostenibile avrebbero fatto un percorso parallelo, invece così non è stato, Non c’è traccia di incontri pubblici né co-pianificazione con i Comuni vicini e il perimetro definitivo del territorio urbanizzato è una semplice variante incrementativa".

Il presidente della Commissione Assetto del Territorio, Maurizio Forzoni (FdI) ha ricordato i "400 contributi raccolti e le 656 osservazioni", nonché la ventina di riunioni della Commissione stessa": "Per voi la colpa del Piano operativo è autorizzare 5 medie superfici", mentre il sindaco Luigi De Mossi, citando Frank Zappa, ha evidenziato: "Forse dovevamo metterci dieci anni per fare il Piano operativo, ma la società chiede risposte, anche se imperfette". Infine Bruno Valentini, Pd ha parlato di "Piano accondiscendente, dove ogni privato ha il permesso di agire attraverso semplici varianti. E’ una dichiarazione di resa a favore delle richieste del mercato: è inaccettabile".

Cristina Belvedere