Perde il lavoro e si sfoga sulla moglie: condannato

Due anni per i maltrattamenti, assolto invece per la violenza sessuale. Seguirà un corso di recupero per emanciparsi da comportamenti prevaricatori

di Laura Valdesi

SIENA

Il lavoro a volte rappresenta il collante. Di più: il cemento della famiglia. Perché quando in casa entra il denaro la vita scorre via agevole. Si programma, le tensioni come per miracolo spariscono. Tutto filava liscio infatti per una famiglia straniera che era venuta ad abitare in Valdelsa. Finché non è accaduto il peggio. Niente lavoro, niente denaro. Rabbia, preoccupazioni. Era stato questo mix di sentimenti, secondo quanto è stato ricostruito dalla procura, a scatenare il comportamento negativo dell’uomo. Che ha esagerato in famiglia, con moglie e figlia, finendo sotto processo per violenza sessuale e maltrattamenti. Accuse pesanti, si è rivolto all’avvocato Luigi Moscarino per cercare di uscire dall’incubo nel quale era finito. Arrivando davanti al gup Ilaria Cornetti dopo aver chiesto di essere giudicato con rito abbreviato condizionato ad ascoltare due testimoni. Il pm Valentina Magnini aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi, il giudice dopo la camera di consiglio ha deciso che l’uomo era colpevole solo di maltrattamenti – per questo ha avuto 2 anni, pena sospesa –, mentre andava assolto per violenza sessuale nei confronti della moglie. Ma c’è di più. E’ stato disposto che entro i 18 mesi deve seguire un percorso ad hoc di recupero presso un’associazione che si occupa di percorsi di sostegno per emanciparsi da comportamenti violenti e prevaricatori. Come in questo caso. Così prevede la legge che ha introdotto il ’Codice rosso’.

Tutto era iniziato, appunto, con la perdita del lavoro nel 2019. Era salita la tensione a mille in famiglia. Evidentemente troppo se la donna, alla fine, aveva raccontato quanto accadeva a degli operatori sociali fino a presentare querela nei confronti del marito. Era scattata l’inchiesta che nel caso di violenze in famiglia è particolarmente rapida, al termine della quale, però, la donna aveva deciso di ritirare la denuncia per cui non era in aula come parte civile.

Con il passare dei mesi, tra l’altro, l’uomo ha ritrovato un’occupazione riuscendo a fare pace anche con la moglie. Tanto è vero che adesso, in verità da tempo, si sono ritrovati e hanno deciso di tornare a vivere tutti insieme. Resta il comportamento violento, i maltrattamenti che sono stati riscontrati dal gup Cornetti. Forse, visto che l’uomo ha mostrato la volontà di cambiare pagina, il corso di accompagnamento e recupero che dovrà seguire potrà aiutarlo a razionalizzare e a moderare le reazioni.