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"Papero non si soverchia" Il Popolo dell’Oca mostra la sua fierezza "E’ una lezione per tutti"

Dal rettore dell’Università degli Stranieri Montanari, all’ex capitano. Fulvio Bruni passando per Senio Sensi: "E’ stata una corsa da manicomio".

"Papero non si soverchia" Il Popolo dell’Oca mostra la sua fierezza "E’ una lezione per tutti"

"Non me ne capacito, non me ne capacito". La gioia per la vittoria arrivata con il cavallo scosso sommerge il popolo di via Santa Caterina, che al suono dei tamburi e tra i colori delle bandiere si abbraccia e si commuove. L’ex capitano dell’Oca, Fulvio Bruni, non ha dubbi: "E’ stato un Palio da manicomio, fatto di fortuna, elemento sempre importante, e di merito che va attribuito a dirigenti e fantino. La mossa – spiega – ha fatto vedere il lavoro svolto dalla Contrada dentro i canapi". Poi aggiunge: "So che alla Cena della Prova generale il fantino della Contrada rivale ha annunciato che oggi avrebbe usato la sciabola per fermare l’Oca. Per me il fantino deve usare le mani per guidare il cavallo, quindi è meglio che il fantino della Torre continui a usare la sciabola".

Un altro ex capitano, Marco Bartali, evidenzia: "Vincere è sempre una grande gioia, ma così è ancora più bello. Zio Frac è un cavallo che mi è piaciuto fin dall’assegnazione, perché era già stato ai canapi ed è preciso. All’ultimo Casato, quando la Torre è caduta, mi sono precipitato giù dalla terza fila dei palchi e sono caduto anch’io... Ero sicuro di vincere".

Il rettore dell’Università degli Stranieri, Tomaso Montanari, ha gli occhi che brillano: "Vincere con un cavallo scosso significa che non si deve niente a nessuno dopo una squalifica ingiusta. la rivale ci ha provato in tutti i modi, ma noi avevamo il cavallo più forte. Del resto, papero non si soverchia. Questo Palio è stata una grande lezione per tutti".

Una figura storica come Senio Sensi va dritto al punto: "Ci siamo vendicati contro tutto e contro tutti, dopo la squalifica ingiusta, eliminando il fantino della Torre che ha fatto l’impossibile per fermarci, ma l’Oca è troppo forte". I consiglieri comunale Lorenza Bondi e Marco Falorni hanno la voce tremante: "E’ un’emozione enorme, una vittoria storica: la commozione è oltre ogni immaginazione". Antonio Dgortes, figlio di Aceto, confessa: "Sto vivendo un miliardo di emozioni dopo anni di sofferenza. E’ il Palio che aspettavo da una vita". Infine il correttore don Pier Luigi Colleoni: "Mi sentivo qualcosa, ma si sa che il Palio è sempre un’incognita".

Cristina Belvedere