Straordinario sì, ma che sia Palio vero. "Senza contradaioli non c’è anima"

Tempesta ha vinto l’ultimo il 20 ottobre 2018. "Una cosa sono gli stadi con i tifosì, un’altra è la Piazza". Continua il dibattito sulla possibilità di una Carriera fra settembre-ottobre se la pandemia mollerà la presa

Agonismo in pista anche se l’obiettivo del Palio resta un miraggio

Agonismo in pista anche se l’obiettivo del Palio resta un miraggio

Siena, 15 maggio 2021 - Dici Straordinario e pensi subito che l’ultimo è stato vinto da Tempesta con il biondo Remorex. "Speriamo di correrne uno quest’anno, con l’ultimo mi sono trovato bene", rilancia il fantino mentre attende di montare il cavallo di scuderia più chiacchierato, Tottugoddu che è stato la rivelazione nell’ultima Carriera corsa nell’agosto 2019. Ma se per fare uno Straordinario ci fosse bisogno, vista la pandemia, di rivedere le regole Tempesta precisa: "Restrizioni a livello di popolo? Il Palio è Palio, lo dico a malincuore comunque sia perché per noi è lavoro. Ci mangiamo. Però pensare di farne uno dove magari vedi la gente sui palchi sparpagliata con le sedute vuote, oppure pochissima gente in Piazza non è bello. Poi tutto si fa, per carità. Giocano partite su partite in stadi vuoti, figurati se noi fantini non possiamo correre senza il pubblico. Però il Palio non è fatto da tifosi, ma da contradaioli. Se levi questo manca l’anima". E aggiunge: "Chiaro che io correrei anche a piedi ma, ripeto, il Palio è Palio. Va fatto secondo tradizione". Nessun dubbio, nel caso che il sogno si avveri, sulla preparazione dei cavalli: "I miei saranno pronti. Li ho iniziati a lavorare come se fosse un’annata normale. Li avete visti: Lauretta è un po’ grassottella, Tottugoddu è proprio ciccione, quindi siamo un filino indietro però la stagione è appena incominciata. Mi sto tenendo su un livello che se serve basta dargli un’acceleratina sono pronti. C’è il tempo per preparare i cavalli. Credo che sia così per tutti i colleghi".

Questi gli argomenti che tenevano banco ieri a Mociano, spazzato da un vento gelidissimo anche se la pioggia è rimasta lontana. E’ bastata la seconda uscita dei cavalli iscritti all’Albo per ricreare quel clima di complicità e divertimento che tanto mancava. Pur nella consapevolezza che davanti, per arrivare all’agognata meta, ossia ritrovarsi sul tufo, c’è da superare una montagna di problemi. "Bisogna farlo lo Straordinario, ci ridà un po’ di vita a tutti", sostiene Mario Savelli. "Vicino a casa mia c’è uno che suona il tamburo e io ho detto ’senti i tamburi a Siena’, invece era lui in casa... Facciamolo questo Palio", raccomanda. Se ci fosse da cambiare qualche regola di comportamento? "I senesi devono avere giudizio in questo periodo, si vive bene anche senza fare tanti assembramenti e compagnia bella. Si sta andando benino con la vaccinazione e siamo solo a maggio: ad agosto la situazione è di sicuro migliorata. Va bene anche se si corre ad ottobre, io lo voto in assemblea. Ho 84 anni, se non corri ora quanti ne rivedrò ancora di Palii? Mi capisci..."

Poteva mancare la polemica a Mociano? Si è puntato il dito contro mosse giudicate troppo frettolose, forse per via dei nuvoloni. Si è lamentato per esempio con Renato Bircolotti e con la commissione veterinaria Sebastiano Murtas che montava Violenta da Clodia e doveva fare un lavoro mirato. I galoppi si fanno per imparare e per progredire nella preparazione, non costava nulla ripetere la partenza.