Il giorno del Palio mancato: Messe e cene in contrada, ma la corsa non c'è

Siena e il coronavirus: cancellate le due carriere di luglio e agosto, oggi sarebbe stata corsa la prima. Ma alcuni momenti simbolici rimangono

La contrada della Chiocciola (Foto Lazzeroni)

La contrada della Chiocciola (Foto Lazzeroni)

Siena, 2 luglio 2020 - Un giovedì 2 luglio strano per Siena, il giorno del non-Palio. Il giorno in cui si sarebbe dovuta correre la carriera di luglio. E invece, a causa del coronavirus, niente di tutto questo. Le misure anti-contagio impediscono assembramenti, compreso quello ricco di fascino, storia e emozioni che ogni volta si crea per una delle tradizioni italiane più conosciute nel mondo.

E la città vive questa giornata strana. Ma il rito, l'attesa, sono così radicate nelle contrade che in qualche modo il Palio si celebra comunque. Si celebra nelle celebrazioni liturgiche e nelle cene di contrada che si sono svolte nella serata di mercoledì, ovviamente con tutte le possibili misure anti-contagio. 

In mattinata, priori e capitani si sono ritrovati in piazza del Campo per la Messa del Fantino. Quindi la Messa dei correttori delle contrade.

Oggi poi è una giornata speciale per la contrada del Bruco. Ricorre la sua festa titolare, proprio il 2 luglio. Una festa che, a causa della concomitanza con il Palio, la contrada non aveva mai festeggiato nel giorno stesso. Stavolta invece accadrà, in un clima che sarà ancora più particolare. 

"Cara Siena, siamo con te. Che dolore vedere oggi Piazza del Campo senza il Palio, non accadeva dal dopoguerra". Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, si rivolge così alla città. 

"Il mio pensiero va al popolo senese, il cui senso di responsabilità rispetto al tema sanitario ha stravolto le abitudini di questa città nobile e speciale, solidamente appoggiata su tradizioni secolari". Il presidente Giani richiama il forte senso "di appartenenza fisica a una bandiera, a una piazza, a un inno, quello della propria Contrada".

"Ammiro questa peculiarità dei senesi e, permettetemi, di tanti toscani, fieri delle loro tradizioni e disposti a difenderle sempre", aggiunge Giani, che conclude rinnovando la richiesta: "Credo che, anche per queste ragioni, sia arrivato davvero il momento di fare del Palio patrimonio mondiale e immateriale dell'Unesco".