Oca e Valdimontone, brindisi al doppio giro

L’omaggio contemporaneo delle due Contrade alle alleate, l’incontro nella sede tra le dirigenze. Poi i cortei ’in parallelo’

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Non serve scomodare la retorica o affannarsi alla ricerca di eventi particolari. La ventata di normalità che ieri hanno regalato le comparse di Valdimontone e Oca, tornando finalmente a girare in città come tradizione, è il miglior viatico per un 2022 segnato dal Palio ritrovato dopo due anni di forzato e doloroso stop. Alfieri e tamburini, gli oratori che si aprono, i popoli orgogliosi e partecipi, giovani e meno giovani che non vogliono mancare all’appuntamento. "È davvero un’emozione particolare, girare dopo tre anni", ha detto Stefano Marchetti, capitano del Valdimontone che ha dovuto aggiungere una settimana suppletiva di attesa per il maltempo della scorsa settimana.

"Un giorno di rinascita per tutti, una giornata entusiasmante", ha aggiunto Stefano Bernardini, capitano dell’Oca. Perché anche ritrovare gesti consueti, ripercorrere strade e riti consolidati, la normalità appunto, può diventare emozionante. La fine dello Stato d’emergenza ha spalancato le porte a una stagione paliesca teoricamente canonica, se non ci saranno sorprese al momento non preventivabili. Intanto si è tornati a celebrare le feste titolari senza restrizioni, fra venti giorni ci sarà il grande appuntamento con l’estrazione delle Contrade in una Piazza che sarà verosimilmente gremita, anche perché saranno sei i popoli che potranno esultare, a causa delle tre squalifiche. Previsite e corse in provincia procedono regolarmente, eccettuato qualche intoppo per il maltempo, e il ritorno del tufo in Piazza in vista della tratta del 29 giugno non è poi tanto lontano.

Intendiamoci, il Palio non cancella i problemi della città, a partire dalle conseguenze della pandemia ancora durissime per molte categorie economiche. Ma perché negarsi il ritorno a una intensa socialità, alla vita delle Contrade? Forse non farlo cancellerebbe di colpo i guai che affliggono questa comunità? Ecco allora che Valdimontone e Oca ieri, nella semplicità di un giro di onoranze alle consorelle, hanno restituito un fondamento di identità a Siena. Nel passo ritmato dei tamburi, nelle bandiere al vento, nei cori dei contradaioli, nel riportare nel loro àmbito consuetudini che fanno intimamente parte dei nostri rioni. Il Palio negato è una ferita che ora può finalmente essere risarcita.

O.P.