
l titolare del bar mostra l’insegna dell’attività
Bettolle (Sinalunga), 25 agosto 2018 - Storico traguardo per il bar Tommassini di Bettolle. Sì, perché come racconta Dario Tommassini, l’attività iniziò nel 1948 e quest’anno compie addirittura settanta anni. Presi lo scettro da mio padre Mario, continua, nel 1960 e soltanto qualche anno fa l’ho ceduto ai miei tre figli, Nicola, Simone e Ciro». Un passaggio di consegne tra generazioni della stessa famiglia che, ininterrottamente, portano avanti con sacrifici, ma anche con tanta passione, un’attività nel cuore del centro storico di Bettolle.
"Nel corso degli anni, aggiunge, la clientela è decisamente cambiata; nei primi tempi giovani e meno giovani, con i più anziani che passavano intere giornate al bar. Mi ricordo che a metà degli anni Settanta, due stakanovisti delle carte, giocarono per tutto il pomeriggio e dopo quattro ore di canasta, poco prima di cena, nessuno consumò nulla perché avevano fatto pari e patta. All’interno dei locali c’era anche il biliardo, molto in voga in quegli anni e in occasione di un torneo di stecca passò a giocare anche Francesco Nuti, nel momento in cui stava interpretando il film ‘Io, Chiara e lo Scuro’. Nel 1966, in occasione dell’inaugurazione dell’impianto di illuminazione dello stadio, fu ospite a Bettolle la squadra della Lazio, con alcuni giocatori, Cei e D’Amato in prima fila, che si soffermarono al bar e dettero vita ad un bel siparietto giocando a boccette".
Prosegue: "Sono dovuto stare al passo con i tempi anche con grandi sacrifici e in tempi più recenti, con l’introduzione dei nuovi canali digitali e analogici. Dovetti investire svariati milioni per consentire ai clienti di poter vedere le partite del sabato sera e della domenica che affollavano i locali immersi in una nube di fumo di sigarette. Tra gli episodi più singolari anche quello di un signore di mezza età, con stivali da cavallerizzo che mi chiese, con lo stupore mio e dei presenti, un bicchiere d’acqua frizzante ma doverosamente riscaldata. Fino agli anni Novanta, prima dell’arrivo dei telefoni cellulari, la domenica in particolare era un pullulare di persone, sportivi in particolare, in attesa delle notizie via radio del risultato della squadra del Bettolle attraverso le locali emittenti. Tra i tanti clienti noti al pubblico televisivo, c’è stato un periodo nel quale era solito prendere il caffè, sistematicamente in tazza di vetro, macchiato con latte caldo e corretto, Rossano Brazzi, impegnato nelle riprese di un film nella zona di Frassineto in provincia di Arezzo». Conclude il titolare: «Altri tempi, ora tutto è cambiato anche se c’è la soddisfazione di tenere vivo il centro storico da tempo spopolato di attività commerciali, e la presenza di tanti giovani che ci stimolano a continuare con l’obbiettivo, per i miei figli, di tagliare il traguardo dei 100 anni di attività»