Nuovo anno in ateneo: "Pessimo segnale dai tagli della Manovra all’Università"

Il rettore Roberto Di Pietra ripercorre il bilancio del 2023 e traccia le sfide del futuro: "Lavoriamo per innovare l’offerta formativa, con ulteriori corsi di laurea e uso della tecnologia digitale".

Nuovo anno in ateneo: "Pessimo segnale dai tagli della Manovra all’Università"

Nuovo anno in ateneo: "Pessimo segnale dai tagli della Manovra all’Università"

"Mi auguro nel 2024 di proseguire sulla strada della crescita dell’ateneo, che non è tanto sui numeri, quanto nel miglioramento qualitativo della nostra attività. E penso per questo anche alle relazioni con il contesto in cui si muove l’ateneo, quindi ai rapporti con gli enti, a partire dal Comune, con l’obiettivo di migliorare i servizi per i nostri studenti. Ad esempio mi auguro di affrontare le questioni dell’accoglienza e del trasporto pubblico", dice il rettore dell’Università degli Studi, Roberto Di Pietra, all’inizio del nuovo anno.

Magnifico, quali sono stati i passaggi fondamentali dell’ateneo nel 2023?

"Ce ne sono stati almeno tre e tutti all’insegna della visibilità dell’Università. A partire dal graduation day con conferimento delle lauree ad honorem ai professori Anthony Fauci e Rino Rappuoli, nel giungo scorso: è stato l’evento ’simbolo’ per un’istituzione che fa didattica e ricerca. Al graduation day abbiamo avuto in piazza del Campo oltre 800 studenti. Il secondo passo da ricordare è stato Bright, con il Phd graduation day e con la ricerca scesa in strada. Infine l’inaugurazione dell’anno accademico con la ministra Anna Maria Bernini e la professoressa Silvana Sciarra: una cerimonia importante grazie alla quale abbiamo raccontato alla ministra il nostro ateneo, quello che faciamo, come lo facciamo e quello che vogliamo fare domani".

Quale la prossima sfida?

"Lavorare sull’offerta formativa, per renderla più attraente. Vareremo allora un nuovo corso magistrale in Chimica e sclenze dell’agroalimentare, corso di studi importante per la vocazione e realtà produttiva di questo territorio. Ad Arezzo invece partirà un corso di laurea a ciclo unico sulla formazione di insegnanti per la scuola primaria; a San Giovanni Valdarno una laurea abilitante per geometri ed esperti del paesaggio. A tuttti i Dipartimenti ho poi chiesto di riformulare i corsi attivi innovandoli, nei contenuti e metodi di insegnamento. E’ necessario l’utilizzo delle tecnologie digitali ad integrare la didattica in presenza; oltre ad aggiornare all’attualità i contenuti dei corsi".

Sul fronte degli investimenti?

"Il 2024 è l’anno dell’avvio dei cantieri, con affidamento dei lavori per il nuovo polo didattico Le Scotte, per cui sono già state fatte le gare e per l’ampliamento del polo di San Francesco. Poi ci saranno interventi anche ai plessi di San Miniato e Mattioli".

Nella manovra governativa si parla di tagli all’Università.

"Un pessimo segnale, che non ci aspettavamo e non volevamo. Siamo uno dei Paesi che investe meno in didattica e ricerca. Ora intanto dobbiamo capire i tagli al Fondo di Finanziamento ordinario, che per l’Università di Siena vale 120 milioni di euro l’anno e come questi si riverseranno su di noi. Di conseguenza dovremo decidedere se comprimere qualche voce di spesa e come limitare il danno. Da valutare anche l’impatto dei costi energetici".

E i fondi Pnrr per la ricerca?

"Ci sono stati assegnati circa 60 milioni e ne abbiamo già impegnati 18. Per ora non abbiamo avuto problemi sul riconoscimento delle rendicontazioni delle cifre assegnateci, già spese o impegnate. Pertanto andiamo avanti sviluppando i progetti di ricerca".

Sul fronte di Medicina e i rapporti con Le Scotte?

"Abbiamo un accordo triennale del 2022 con l’Azienda ospedaliera per il reclutamento di parte del personale e l’Università procederà con i suoi bandi, reclutando anche 7 ricercatori di area medica. Intanto con la direzione ospedaliera abbiamo espletato le procedure per sostituire 6 direttori di unità operativa complessa, al termine delle quali sono stati nominati dei facenti funzione. Fra sei mesi ne valuteremo l’operato e assegneremo le direzioni. E’ stata un’operazione di trasparenza".

Paola Tomassoni