"Noi, isolati da due anni". Gli abitanti di Pini: "Interventi alla viabilità"

I residenti nel borgo soffrono i disagi dovuti alla chiusura della Cassia "I chilometri di percorrenza per gli spostamenti si sono moltiplicati".

"Noi, isolati da due anni". Gli abitanti di Pini: "Interventi alla viabilità"

"Noi, isolati da due anni". Gli abitanti di Pini: "Interventi alla viabilità"

"A due anni dalla chiusura del viadotto sulla Cassia, noi rimaniamo isolati". A far sentire la loro voce sono stavolta gli abitanti di Pini, un borgo, composto da un pugno di case, in cui risiedono circa venti famiglie a cui si accede da Staggia Senese, passando da una traversa sterrata sulla sinistra. Un tratto in parte in salita di novecento metri, come è riportato sul segnale, che ha inizio in pratica in corrispondenza dell’interruzione del percorso della strada regionale.

Lì, prima, c’era il ponte di Bellavista, chiuso il 25 settembre 2021 e poi demolito un anno fa, in attesa degli sviluppi per la nuova infrastruttura. Inviti pressanti a "fare presto" giunti a più riprese soprattutto dalla gente di Bellavista, così come da Lecchi e da Staggia Senese, centri e località esposti alle questioni più stringenti, tuttora attuali, tra i timori di "desertificazione" e le speranze per una fase che non sia più all’insegna dell’isolamento. E anche Pini, con la sua ventina di nuclei familiari, si aggrega al coro: "I chilometri di percorrenza per gli spostamenti, anche minimi – spiegano i residenti – si sono moltiplicati, come è facile comprendere, considerata l’interruzione che abbiamo proprio ‘sotto casa’. L’amministrazione comunale di Poggibonsi a suo tempo ci è venuta incontro recuperando la strada della Mutola, che da Maltraverso, deviando dalla strada regionale 68 tra Poggibonsi e Colle di Val d’Elsa, conduce proprio in direzione di Pini. Sarebbero però fondamentali altri provvedimenti ad opera del Comune, a distanza di un biennio dallo stop alla circolazione e dall’istituzione di percorsi alternativi".

Che tipo di interventi? "Almeno una manutenzione periodica della strada della Mutola – rispondono i residenti nel piccolo borgo – che in alcuni punti tra l’altro è stretta e insidiosa per le auto che vi transitano seguendo il tragitto secondario per la mobilità. Una questione che interessa anche gli abitanti di piccole zone vicine, da Malasalita a Montalpruno. Del resto la strada della Mutola non è più un itinerario fantasma – concludono – ma è divenuta una via d’accesso vera e propria che dunque meriterebbe a nostro giudizio la giusta attenzione".

Paolo Bartalini