Monte dei Paschi-UniCredit È l’ora di scoprire le carte

L’accordo sembra più lontano, Orcel vuole stringere i tempi ma non molla. Sul piatto solo gli sportelli più ricchi e Widiba, il Ministero proroga gli aiuti

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Pino

Di Blasio

Ora tutti si sono accorti che l’accordo è più lontano, che la politica ha riguadagnato campo sulla finanza, che le regole di ingaggio non sono più le stesse del 29 luglio. E’ il giorno in cui UniCredit, pressato dal Governo, ha annunciato la trattativa in esclusiva per ’un perimetro definito’ di attività Mps, senza crediti deteriorati né rischi legali e con un accordo sugli esuberi. Il giorno dopo gli stress test della Bce lanciavano l’allarme sulla tenuta del Monte dei Paschi, che rischierebbe il default in caso di scenari avversi dell’economia. La ciambella di salvataggio lanciata da Orcel (nella foto) evitava un naufragio vicino.

Cosa è cambiato da allora? Per UniCredit e il team di negoziatori nulla. Hanno solo aumentato il prezzo e ristretto notevolmente quel perimetro di attività gradite. Niente Mps Capital Services, né Leasing & Factoring, Centro operativo e 300 sportelli nel Centro sud da girare immediatamente a MedioCredito Centrale. Inoltre 5.300 esuberi, più 3 mila UniCredit e un aumento di capitale che, stando alle versioni delle ultime ore, dovrebbe essere superiore ai 5 miliardi di euro. Perché questa cifra "riuscirebbe a coprire solo le esigenze di breve termine" dichiarano foti vicine ai negoziatori. Mentre il Monte, sia se restasse da solo o si aggregasse a qualche altra banca, avrebbe bisogno di iniezioni sui 7 miliardi di euro.

Queste sono le carte di Andrea Orcel, Se la proposta del Governo non rispetterà tutte le condizioni fissate in quella nota di fine luglio e poi esplicitate in una conferenza stampa, il gruppo UniCredit potrebbe "potrebbe prendere in considerazione la possibilità di ritirarsi". L’ipotesi della trattativa interrotta è comparsa ufficialmente negli ultimi giorni, perché prima in tutti i posti di comando della finanza, si dava come ineluttabile l’accordo tra Mef e UniCredit per il Monte dei Paschi.

Quali sono le carte del Governo? La più importante è quella che calerà martedì prossimo, quando prorogherà di sei mesi le attività fiscali differite, la dote da 2,5 miliardi di sconti sulle tasse per chi prenderà il Monte. E’ il segnale che anche il Ministero dell’Economia cerca altri giocatori da far sedere al tavolo. Offrendo loro quello che avrebbe voluto dare a UniCredit in cambio di tutto, non d pezzi di Mps.