Mezzo secolo tra fede e sport

Monsignor Rutilo celebra in Duomo cinquant’anni di sacerdozio

Monsignor Gaetano Rutilo insieme  a Giovanni Paolo II

Monsignor Gaetano Rutilo insieme a Giovanni Paolo II

Siena, 23 giugno 2019 - Ha servito quattro arcivescovi; è parroco dell’Unità Pastorale Duomo; è prelato d’onore di Sua Santità; ha benedetto sette Palii vittoriosi dell’Onda. Dal 1969, monsignor Gaetano Rutilo è il confessore di anime e amico dei cittadini. Oggi, alle 11, celebra in Duomo la messa dei cinquanta anni di sacerdozio. Nel senese, arrivò a dieci anni, nel 1954, da Acerenza, Potenza. Erano periodi in cui eri benestante o studiavi in seminario. Una scelta che, per la sua fede, Gaetano, bravissimo a scuola, fece sua: prima al seminario di Mensanello, poi a Siena. Fu ordinato sacerdote il 22 giugno 1969 a San Francesco all’Alberino dall’arcivescovo Jsmaele Castellano.

E poi?

«Parroco a Monteroni. Dal 1973 al 1977, vice a San Pietro alla Magione; dal 1977 al 1991, direttore del Costone e in varie parrocchie».

Dal 1975 è correttore dell’Onda.

«Il 2 luglio 1969 benedii il cavallo Sambrina e Ciancone che vinsero il Palio. Poi sono diventato correttore. Ho benedetto sette vittorie».

Custode delle anime, ma anche consigliere e cappellano del Siena Calcio.

«Mi convinse il mio amico, il presidente Paolo De Luca. I giocatori diventarono ambasciatori della solidarietà».

Ha visto passare quattro arcivescovi.

«Mario Jsmaele Castellano carismatico. Gaetano Bonicelli, nel 1983, a 39 anni mi nominò il più giovane parroco di San Giovanni sotto il Duomo. Poi è arrivato Antonio Buoncristiani; con l’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice, l’intesa è stata stato immediata».

La Chiesa è cambiata.

«Ci sono abituato. Sono diventato sacerdote nel 1969, negli anni del post Concilio Vaticano II, della seconda riforma cattolica. L’impegno per un mondo migliore non mi ha mai abbandonato».

Ha incontrato vari sindaci.

«Massima collaborazione con tutti. Con De Mossi la stima è reciproca».

Consigliere di Opera Metropolitana. Il 27 giugno nominerete il rettore.

«Sono stato scelto dall’arcivescovo. Farò fede al mio mandato».

Il passato e il futuro?

«La gioia ha sempre accompagnato il mio cammino di fede. Sono un Servo di Dio che non predice ma vive fra il popolo».