Mille euro di bolletta elettrica, ma il ristorante era a mezzo servizio

E’ successo a Gianluca Terni, titolare dell’osteria di Kamollia: superata la potenza disponibile

Lo sconto che verrà. Nel decreto sostegni è previsto un taglio del 30% su bollette dell’elettricità e il canone Rai per locali, negozi, attività artigianali, per 3 mesi da aprile a giugno. La riduzione si riferisce ai costi fissi, quelli di trasporto e gestione del contatore e oneri generali di sistema. Una mano tesa, verrebbe da pensare, ma la sensazione è che sia un cerotto su una ferita troppo profonda e lo confermano le varie associazioni di categoria. "Gli umori sono più neri del nero – commenta Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio –. Un anno fa sapevamo di dover fare sacrifici, ma avevamo la prospettiva di uscirne nel breve periodo. Invece la situazione è ancora complicata e la campagna vaccinale è un caos". Un anno durante il quale le attività hanno lavorato a singhiozzo, con perdite che non ha coinciso con una pausa delle spese che sono rimasti tali e hanno inevitabilmente pesato di più. Per questo tale decisione appare come "un segnale, sì, ma debole che non basta a tamponare le difficoltà di certi settori – aggiunge Silvia Mariotti, responsabile tributario Confesercenti –. Si tratta di attività che non hanno lavorato o comunque hanno lavorato molto poco, ma hanno dovuto comunque affrontare determinati costi". "Anche perché le bollette sono risultate spesso incongrue e lontane dalla realtà dei consumi effettivi", continua Pracchia. Ne sa qualcosa per esempio Gianluca Terni, titolare dell’osteria di Kamollia, che si è visto arrivare una bolletta dell’energia elettrica di oltre mille euro, al netto di 200 euro di consumi, riconducibili alla voce "adeguamento". In pratica risulterebbe superata dal locale la potenza disponibile, in un periodo in cui in realtà l’attività era chiusa, o comunque aperta solo per l’asporto. "Il tema è molto più ampio – spiega il direttore generale della Cna, Alessandro Brilli – ed è il costo dell’energia per le attività di produzione. Il nostro Paese, quando l’economia ripartirà, avrà un fortissimo gap in termini di costi energetici e le nostre aziende non saranno competitive sul mercato internazionale. È un paradosso se si pensa che l’Italia è ormai da anni tra i paesi leader rispetto alle energie rinnovabili. Il ragionamento da affrontare è questo".

Teresa Scarcella