Marrocchesi: "Gran risultato, rifarei tutto"

Il candidato sostenuto dal centrodestra: "La sconfitta? Nessun sassolino da togliermi. Ho sfidato il leader di uno dei maggiori partiti"

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di Cristina Belvedere

Ha atteso lo spoglio nella tenuta di famiglia a Bibbiano, circondato dagli affetti più cari. Poi ha deciso di commentare il risultato con l’equilibrio e la pacatezza che lo hanno contraddistinto a partire dallo scorso 10 maggio, data in cui Tommaso Marrocchesi Marzi è sceso in campo alle suppletive come candidato civico sostenuto dai partiti del centrodestra.

Marrocchesi, lei si è dovuto confrontare nientemeno che con il segretario nazionale del Pd...

"Sono convinto di aver fatto un grande risultato. Si può elucubrare su tutti i possibili motivi della sconfitta, come la mancanza di certi big nazionali o la presenza troppo assidua di altri o ancora il mancato l’apporto dei civici. Ma non c’è stato nulla di decisivo. Certo, l’astensionismo non aiuta il voto moderato. Di sicuro è mancata a livello di territorio un’adeguata informazione alla cittadinanza da parte dei Comuni".

Almeno si è tolto la soddisfazione di vincere a Gaiole in Chianti e in due Comuni aretini.

"Sono realtà dove c’è un voto di opinione consolidato, sono aree tradizionalmente di centrodestra che quindi vanno lette nella loro individualità".

Cosa ha pesato sul risultato finale?

"Letta era il candidato di uno dei maggiori partiti italiani, è sceso in campo con elementi storicamente dalla sua parte".

Qualche esempio?

"Il fatto che il Collegio sia di sinistra, che il suo partito sappia muoversi meglio sul territorio, nonché l’avere dalla sua parte i sindaci e la parte amministrativa delle varie realtà comunali. Aggiungerei il fatto che i media fino a venerdì gli abbiano permesso di unire la questione locale a ricadute nazionali e il fatto che l’astensionismo non premia mai il centrodestra".

Rifarebbe tutto?

"Sono soddisfatto, ringrazio gli elettori e chi si è impegnato per il risultato. Non sono un calciatore inglese che si sfila dal collo la medaglia d’argento a Wembley. Questa non è una sconfitta da prendere male, ma un esempio per una bella ripartenza di tutto il centrodestra che deve trasformare gli elementi negativi in punti di forza per il futuro".

C’è un errore che non si perdona?

"Ho commesso sicuramente degli errori in campagna elettorale, ma se ne ho fatti non sono stati determinanti. La mia è stata una corsa in piena libertà dai partiti, dicendo quello che pensavo su Europa, vaccinazioni, Green Pass, infrastrutture e Mps. Ho affrontato i temi lanciando sempre un messaggio di proposta, ottimista".

Nessun sassolino da togliersi dalla scarpa?

"Nessuno. Ho ricevuto attestati di stima, ho compreso e visto realtà che mai avrei immaginato. Ringrazio chi mi ha dato questa opportunità di confronto con la vita reale del Paese. Oggi sono una persona migliore rispetto al 10 maggio".

Ha telefonato a Letta per congratularsi della sua vittoria?

"Non c’era bisogno di riconoscere una vittoria già evidente dai numeri. Lo ringrazio delle parole di stima nei miei confronti, ma io sono fatto così e la mia campagna elettorale non poteva essere diversa. Gli faccio quindi i migliori auguri per il futuro".

Cosa mi dice invece del suo futuro: cosa farà da domani?

"Continuerò a fare l’imprenditore come ho sempre fatto. Continuare l’esperienza politica? Non getterò alle ortiche il bagaglio umano che ho oggi. La vita è sempre piena di opportunità. Se il Signore me ne darà l’occasione, valuterò e deciderò per me e la mia famiglia, cercando come sempre di fare la cosa migliore".