Malore per Munzir, presto le dimissioni La missione al centro di Budrio slitta

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Ricoverato alle Scotte da più di dieci giorni, ma in buone condizioni e vicino alle dimissioni. Il peggio per Munzir, il padre 35enne del piccolo Mustafa, il bimbo siriano di 6 anni nato senza braccia e gambe arrivato in Italia con la famiglia grazie al supporto del Siena International Photo Awards, Arcidiocesi e Caritas, sembra passato. L’uomo era stata colpito da un malore il 9 marzo ed è rimasto finora ricoverato al policlinico per consentire alcuni accertamenti.

In base a quanto riferito dai medici le sue condizioni di salute sono in ripresa dopo alcuni problemi respiratori, non legati al Covid, ma anche, come è naturale che sia, di stress psicologico. Circa tre settimane fa Munzir si era sottoposto ad un piccolo intervento per la rimozione di un corpo estraneo dal moncone della gamba: il malore però non è connesso all’operazione subita.

La famiglia, accolta nel centro Caritas di Arbia, era arrivata in Italia da oltre un mese ed è in attesa di partire per Budrio dove si trasferirà momentaneamente, per consentire al piccolo e al padre di incontrare i medici del centro protesi di Vigorso. Qui, dopo le visite di rito, comincerà il percorso che darà ad entrambi una nuova vita: una protesi definitiva per la gamba di Munzir, amputata dopo lo scoppio di una bomba nel mercato di Idlib in Siria e protesi momentanee per il piccolo Mustafa. La moglie Zeynep, il bimbo e le sue due sorelline per ora restano sempre nel centro Caritas di Arbia dove attendono l’uomo e dove sono seguite ogni giorno dall’Arcidiocesi e dal personale della Caritas.