Mafioso latitante arrestato a San Gimignano

Si tratta di F.M., 40 anni, residente in provincia di Catania e legato al clan “Santangelo-Taccuni”

Da sinistra il maresciallo maggiore Stefano Lo Conte, il maggiore Sergio Turini e il maresciallo maggiore Alfredo Spigarelli

Da sinistra il maresciallo maggiore Stefano Lo Conte, il maggiore Sergio Turini e il maresciallo maggiore Alfredo Spigarelli

Siena, 31 luglio 2019 - Oramai credeva di averla fatta franca sfuggendo a chi da sette mesi lo stava cercando in tutta Italia e anche all’estero. Si tratta di F.M., 40 anni, residente in provincia di Catania e legato al clan mafioso denominato “Santangelo-Taccuni” che ha la propria sfera d’attività ad Adrano in provincia di Catania.

Si sentiva al sicuro come un qualsiasi turista culturale in visita alle torri di San Gimignano. Ma per il ricercato siciliano non è stato così: infatti è stato beccato da due pattuglie di carabinieri. Il ricercato è stato riconosciuto da atteggiamenti sospetti ed è stato bloccato mentre passeggiava nella periferia delle torri dalla prima pattuglia dei carabinieri.

Addirittura si è trovato di fronte sia gli uomini della stazione dell’Arma di San Gimignano sia quelli del nucleo radiomobile della compagnia di Poggibonsi, guidata dal maggiore Sergio Turini. Prima è stato fermato durante il normale servizio di controllo del territorio e, dopo accurati accertamenti, il singolare turista è stato accompagnato in caserma dove è risultato dai documenti essere un latitante di mafia. Senza tanti complimenti sono scattate le manette. Arrestato dagli uomini dell’Arma e accompagnato direttamente al carcere di Ranza.

"L’uomo – secondo la ricostruzione del comando della compagnia Carabinieri di Poggibonsi – era riuscito a sfuggire a una maxi operazione di polizia denominata ‘Adranos’ che ha avuto luogo in Sicilia il 30 gennaio scorso, durante la quale finirono in manette 29 persone. Tutte coinvolte a vario titolo in associazione mafiosa finalizzata al traffico di sostante stupefacenti".

Insomma, dalla Sicilia alle torri. Con poca fortuna. Dopo sette mesi di latitanza è arrivata la svolta. Ora F.M. si trova in una cella del carcere di Ranza a disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania che ne aveva a suo tempo emesso l’ordinanza di custodia cautelare. Fine della romantica passeggiata. Evidentemente la scelta di «mimetizzarsi» a San Gimignano, non ha avuto il successo sperato.