Siena, ’Lux in Nocte’ al Duomo. La bellezza scaccia il buio

Un centinaio di visitatori nell’evento organizzato da Opera Laboratori. L’occasione per vedere con le torce i dettagli dei capolavori in Cattedrale

Visita in notturna nel Duomo di Siena (Foto Lazzeroni)

Visita in notturna nel Duomo di Siena (Foto Lazzeroni)

Siena, 28 luglio 2022 - La luce mirata delle torce elettriche consente di guardare i dettagli del capolavoro di marmo, il buio e la Cattedrale chiusa permettono di arrivare a un passo dall’altare così da ammirare tarsie del pavimento del Duomo mai visti prima. "Il più bello, grande e magnifico, che mai fusse stato fatto", stando al copyright di Giorgio Vasari. E’ la magia di ’Lux in Nocte’, l’appuntamento organizzato da Opera Laboratori, che rappresenta uno degli eventi dell’estate 2022. Assieme a Good Morning Siena, la passeggiata nel Duomo all’alba, per accompagnarne il risveglio, e ’Tra cielo e terra’, il Pavimento ammirato dall’alto.

L’altra notte almeno un centinaio di visitatori, divisi in gruppi da 25-30, hanno goduto della magia della Cattedrale al buio. Con le guide che hanno rivelato i dettagli delle tarsie realizzate da grandi maestri e da artisti meno noti nell’arco di cinque secoli, fino all’Ottocento. La visita notturna parte dall’Ermete Trismegisto di Giovanni di Stefano e quel ponte avveniristico tra le religioni, con la sapienza ebraica trasmessa alle Chiese di Oriente e Occidente. Poi si passa alle Sibille, alle tarsie di Beccafumi realizzate con marmi bianchi e verdi, per creare un fantasmagorico gioco di chiaroscuri che la luce mirata delle torce esalta ancora di più.

Ci si ferma davanti all’Allegoria del monte della Sapienza del Pinturicchio, si arriva fino alle Storie di Mosè sul monte Sinai, sempre del Beccafumi, per stupirsi poi di fronte alla Storia di Giuditta, l’eroina che tagliò la testa a Oloferne, attribuita a Francesco di Giorgio Martini. Il più eclettico ingegno del Cinquecento, pittore, scultore, ingegnere, inventore, creatore di armi e di fortezze, che soffre di una ’damnatio memoriae’, perché oscurato dalla fama di Leonardo, che gli copiò diverse idee e molti brevetti.

Di notte si scoprono i dettagli della Libreria Piccolomini, affrescata dal Pinturicchio con l’esaltazione di Enea Silvio Piccolomini, al secolo Pio II. Si passa di fronte al pulpito di Nicola Pisano e di suo figlio Giovanni, si rivedono le quattro statue di Michelangelo, sulle sette che gli furono commissionate, per la tomba altare di Pio III. Ci sono anche Bernini e Donatello nel Duomo di Siena. Ma la notte è troppo piccola per tanta bellezza.