L’ultima corsa di Andrea Mari, in arte Brio. Si schianta contro i cipressi con la Porsche

Terribile incidente lungo il viale di Bolgheri, reso celebre dal Carducci. L’auto del fantino ha urtato contro un terrapieno ed è volata. L’urto con gli alberi ha diviso in due la vettura sportiva. La testimonianza di un giovane: "Andava veloce, l’ho visto uscire di strada"

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di Luca Filippi

Uno schianto terribile. La Porsche cabriolet, uscita di strada, ha urtato un piccolo terrapieno e ha letteralmente preso il volo colpendo due alberi di cipresso del famoso viale del Carducci a Bolgheri. La collisione con il secondo cipresso è stata devastante, l’auto si è praticamente divisa in due, con la parte posteriore e il motore che hanno colpito il terzo albero.

Per Andrea Mari, 43 anni, celebre fantino, sei volte vincitore del Palio di Siena, non c’è stato niente da fare. E’ rimasto incastrato sul sedile di guida ridotto a uno spazio di pochi centimetri.

Immediato l’allarme. I soccorsi, con l’ambulanza del 118 arrivata in pochi minuti, sono stati attivati da un automobilista che viaggiava in senso contrario sullo stesso viale di Bolgheri. Il giovane ha visto sfilare la Porsche azzurra a forte velocità e ha seguito con la coda dell’occhio l’auto nello specchietto retrovisore. "Poco dopo averla incrociata – ha raccontato agli agenti della polizia municipale di Castagneto intervenuti per i rilievi – ho visto la macchina uscire di strada e catapultarsi contro i cipressi. Ho chiamato subito i soccorsi". Stando a una prima ricostruzione dei fatti, sulla base anche di altre testimonianze, la Porsche avrebbe superato in sorpasso ad alta velocità almeno un paio di vetture sul rettilineo dei cinque chilometri del viale che da San Guido porta a Bolgheri. Poi l’incrocio con la macchina del giovane che ha visto la sbandata e la terribile sequenza di schianti contro i cipressi.

Al momento in cui è accaduto l’incidente, alle 15.30 del pomeriggio, la strada era asciutta. L’asfalto nel punto di uscita di strada non presenta né buche, né particolari avvallamanti. Il sole era alle spalle dell’autista, quindi non si può neppure pensare che sia stato ingannato da un riflesso.

Che cosa ha causato l’uscita di strada? Solo l’alta velocità? La Porsche è un’auto sportiva per eccellenza, la versione che guidava Andrea Mari era di ultima generazione, sempre con il famoso motore flat six (boxer sei cilindri, il segno distintivo della 911), ma con tutti i controlli elettronici in grado di correggere eventuali errori del pilota e domare l’esuberanza del motore.

E allora che cosa è successo? C’è stato un elemento di distrazione? Il telefonino di Andrea Mari è stato recuperato e probabilmente sarà analizzato insieme ai rottami dell’auto che sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura. Bisognerà stabilire se l’incidente è avvenuto per esclusiva responsabilità della persona che era alla guida, oppure se ci sono altri elementi che hanno interferito con la traiettoria dell’auto o hanno determinato la sbandata. Di certo la velocità era troppo alta per le caratteristiche del viale di Bolgheri che è una strada panoramica, tutta dritta, ma con alcuni saliscendi che, presi a forte velocità possono essere pericolosi. Non a caso sul viale vige un limite di velocità di 60 chilometri orari.

I rilievi dell’incidente hanno occupato a lungo gli agenti della polizia municipale, sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Livorno per liberare il corpo dalla lamiere e bonificare l’asfalto sporco d’olio e altri liquidi dell’auto. Il corpo della vittima è stato portato in obitorio a Piombino. Il traffico sul viale dei cipressi di Bolgheri è stato interrotto per due ore. Nessuno tra gli abitanti del luogo e tra gli agenti con più esperienza si ricorda un incidente così terribile sul viale che di solito viene percorso a bassa velocità dai turisti che ammirano lo spettacolo dei cipressi. Andrea Mari però andava forte, sembra che dovesse recarsi nella zona per vedere un cavallo di una scuderia, probabilmente quelli della Dormello Olgiata, l’allevamento del Marchese Niccolò Incisa della Rocchetta che tra i sui campioni ha annoverato anche una leggenda come Ribot. Ma la corsa di Andrea Mari si è fermata all’improvviso; lui che era abituato a vincere, stavolta è stato costretto a fermarsi.