REDAZIONE SIENA

Luci su Siena dei bisnonni. Il racconto di una città che passa tra due secoli

Nella sala concerti della Chigiana la presentazione del volume di Luca Luchini. Le foto in bianco e nero di Piero Ligabue ’suggeriscono’ memorie visionarie.

Luci su Siena dei bisnonni. Il racconto di una città che passa tra due secoli

C’era attenzione e curiosità attorno alla presentazione di "Siena dei bisnonni (Cinta da vecchie mura)" di Luca Luchini con l’archivio fotografico di Piero Ligabue per Sillabe – Opera Laboratori, perché l’autore lo merita per competenza e coerenza ispirativa, ma anche perché non si tratta di una semplice ristampa, ma di un’opera rivista, corretta, aggiornata, arricchita e fatta di nuovo vivere attraverso il competente recupero delle immagini, che qui risplendono nella loro originaria bellezza, di un maestro dell’immagine come Riccardo Domenichini.

Insomma, tutti i motivi per essere nel Salone dei Concerti dell’Accademia Chigiana, luogo di eccellenza per un libro che è un caposaldo della memoria senese, che esplora con occhio attento, anche per niente indulgente, sulla città fra l’Ottocento e il Novecento. Certo, i relatori hanno affrontato, dopo i saluti di Carlo Rossi della Fondazione Mps e della Accademia Chigiana, i temi in cui il libro continua a distinguersi da quella ormai lontana prima edizione degli anni ottanta, ma su tutto e tutti spiccava proprio il cammino dello stesso Luchini, per quella illuminata coerenza con cui ha sempre affrontato i temi storici con un senso di avventura, di bellezza ma anche con uno stile per niente retorico ma che non cela il grande amore per la (migliore) civiltà senese.

Così le parole di Massimo Reale, sempre in giusto equilibrio fra descrizione e recitativo, e di Luca Verdone sono servite ad introdurre proprio l’attualità ancora viva di un libro attento alla descrizione, anche attraverso splendide immagini, della Siena del tempo, attanagliata da vistose mancanze, da una quasi struggente povertà che portava degrado e malattie, da un mondo a parte fatto di pochi distratti ricchi. Un libro sensibile ad una città arresa al degrado, ma che lentamente poi alza la testa, risorge, mostra di valorizzare le sue bellezze. Una storia da qui, tutto sommato, a lieto fine.

Considerando il fatto che, lo ha annunciato Giulia Perni per la Casa Editrice, questo è il primo capitolo recupero dall’opera omnia di Luchini, ci piace sottolineare che tutto ciò premia proprio la ricerca lucida e appassionata di un autore, che ha sempre cercato di compiacere solo la verità, anche a costo di essere considerato scomodo. E’ proprio vero, come è stato detto, che i libri in bianco e nero suggeriscono. Così ’Siena dei bisnonni’ è pronto a vivere altri cento anni di ricordi ad uso di nuove generazioni.

Massimo Biliorsi