Le farmacie lanciano l’ultimo sos "Siamo schiacciati dalle richieste"

Il vicepresidente Alessio Berti "Serve una soluzione. Rischiamo il contagio. e siamo oberati di lavoro"

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La pressione sulle farmacie è alle stelle e la categoria potrà resistere a questi ritmi ancora per poco. L’allarme arriva da Alessio Berti (foto), vicepresidente dell’ordine dei farmacisti della provincia di Siena. "Oltre al lavoro di routine – spiega – siamo sottoposti al super lavoro legato all’ondata di richieste di tamponi. Per dare un’idea, la nostra farmacia di Castellina in Chianti esegue circa 250 tamponi al giorno. Nelle farmacie in media c’è una richiesta di tamponi fino al 40 per cento in più rispetto alla media che già era alta". Ma quello che sottopone a forte stress la categoria è l’elevato numero di persone che tornano in farmacia per capire se sono ancora positivi o meno. "E fra questi molti sono positivi: il nostro personale è sottoposto a continuo rischio. Senza contare che si creano file anche di venti o trenta metri".

A sollevare il peso dei tamponi antigenici dalle spalle dei farmacisti durante i prossimi giorni, ci potrebbe pensare la convenzione che l’Asl ha intenzione di stringere con privati accreditati e associazioni di volontariato per l’esecuzione di test antigenici o molecolari. "La certezza è che così non possiamo andare avanti. Molti colleghi hanno chiesto aiuto e qualcuno di loro non esclude di mettere in piedi azioni di protesta". L’altra beffa, per i farmacisti, è stato il calmieramento delle mascherine a 75 centesimi. "Ci sono strutture che nelle scorse settimane hanno acquistato numerose mascherine a prezzi di mercato e ora rischiano di rimetterci, considerati anche i costi di stoccaggio e di esposizione. Il Governo non è intervenuto sulla produzione, ma soltanto sul prezzo finale e questo rischia di mettere in difficoltà la categoria".

I farmacisti non si tirano certo indietro, chiedono soltanto maggiori tutele. "Il giorno dell’Epifania, per dire, abbiamo fatto 75 tamponi gratuiti ad altrettanti bambini delle scuole". La richiesta è di tirare il fiato e di usufruire di maggiori tutele. "A questo si aggiunge il fatto che l’app regionale funziona poco e male e che la tracciatura delle persone risulta molto complicata. Serve un cambio di passo il prima possibile".