
Per cinque secoli quella lupa aveva vegliato dall’alto della colonna uno degli snodi cruciali del reticolato di strade cittadine, in piazza Postierla, da cui fu rimossa mezzo secolo fa, per essere allestita in Palazzo Pubblico. Al suo posto, alla metà degli anni ‘90, fu innalzata la colonna moderna con la lupa scolpita da Giuliano Vangi. Presto la vecchia lupa tornerà nel suo rione, nel museao dell’Aquila. La giunta ha approvato la concessione del comodato gratuito alla Contrada dell’opera in marmo, la cui realizzazione viene fatta risalire al 1487. Questo almeno è ciò che risulta da alcune fonti (a partire da Sigismondo Tizio, nelle “Historiae Senenses“ composte tra il 1506 e il 1528) e dalla data impressa sul portabandiera in ferro battuto che stava un tempo nella colonna e ora è in possesso dell’Aquila.
"Siamo particolarmente grati all’amministrazione, perché per noi è il ritorno a casa di un oggetto caro, che è sempre stato nel cuore del nostro territorio", spiega Gabriele Fattorini, vicario dell’Aquila che ha seguito da vicino tutte le fasi che hanno portato all’accordo con il Comune. L’11 settembre è in programma la cerimonia per inaugurare la collocazione nel museo della lupa, che reca un’attribuzione a Neroccio di Bartolomeo de’ Landi, pittore e scultore allievo del Vecchietta e protagonista del Rinascimento senese. "L’allestimento – spiega Fattorini – racconterà anche come l’area di piazza Postierla si è trasformata nei secoli. Un dettaglio della celebre “pianta” di Francesco Vanni attesta che alla fine del ‘500 la colonna con la lupa stava più o meno dove oggi, al centro della piazza. Ma in alcune foto dei primi decenni del secolo scorso si riconosce il monumento all’angolo con via di Stalloreggi, dove era stato spostato da un paio di secoli. In ogni caso la lupa è sempre lì, nella piazzetta dove gli aquilini si ritrovano quotidianamente, dove si allenano alfieri e tamburini, davanti alla fontanina e in prossimità del vicolo del Verchione che conduce al Circolo Il Rostro".
Negli anni Settanta arrivò la decisione di rimuoverla per sottoporla a restauro. E anche la colonna fu tolta, ma non si trattava di quella originaria, che compare ancora nelle foto della vittoria aquilina nel Palio del 2 luglio 1939, ma poi è andata perduta e nel dopoguerra è stata sostituita con un’altra in pietra serena, ora collocata nel museo di via del Casato.
La Contrada ha scelto non solo di valorizzare il prezioso manufatto, ma anche di ricollocarlo storicamente nell’ambiente urbano nel quale è sempre stato, ricreandolo nei suoi spazi museali.
Orlando Pacchiani