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Laika non conferma 110 addetti, è allarme

Mancano chassis. I sindacati: "A rischio anche il rinnovo nel distretto della Valdelsa di 100 contratti"

Non c’è pace per il distretto della camperistica della Valdelsa. Il problema dell’approvvigionamento delle materie prime, ormai da mesi al centro dell’attenzione e sfociato anche in periodi di fermo produttivo nelle principali aziende del comparto, porta adesso a ulteriori effetti negativi sulla produzione e di conseguenza anche sulla occupazione di personale nella varie realtà interessate. Nello stabilimento Laika, con sede nel territorio comunale di San Casciano Val di Pesa, non saranno rinnovati circa 110 contratti a tempo determinato. Una decisione dettata, come ha spiegato l’azienda in una nota diffusa ieri sera, dall’impossibilità di ricevere da Fiat, Ford e Citroen gli chassis richiesti per soddisfare il portafoglio ordini. Oltre che dalla carenza di materiali in generale. Una situazione che rischia di interessare anche le realtà che fanno parte del Gruppo Trigano, tra Poggibonsi, Barberino Tavarnelle e San Gimignano. Il timore, a breve, è legato quindi addirittura alla perdita di posti di lavoro e di professionalità formate nel corso degli anni. In un contesto che invece permetterebbe, considerate le ampie richieste del mercato, opportunità di lavoro aggiuntive. "Laika non rinnova 110 Ctd mentre in Val D’Elsa sono a rischio per fine giugno altri 100 Contratti a tempo determinato suddivisi tra gli stabilimenti Sea e Trigano", afferma Giuseppe Cesarano di Fim Cisl. "Chiediamo che Lo Stato - afferma - intervenga con strumenti straordinari per affrontare il serio problema. L’ approvvigionamento è infatti un tema che accompagnerà tutta la transizione ecologica, quindi servirà un fondo straordinario specifico di settore riguardo ai componenti essenziali per le produzioni come sono appunto i semi-conduttori".

Lo stesso Cesarano formula una ulteriore richiesta, relativa all’ambito nazionale: "Uno sforzo in più al Governo, affinché proroghi la norma del Decreto Sostegni-ter, in scadenza, che consente alle aziende di utilizzare gli ammortizzatori senza pagare il contributo addizionale, valutando il necessario ampliamento ad altri settori produttivi".

Paolo Bartalini