PINO DI BLASIO
Cronaca

La pioggia blocca tutto alla Mossa. Nove tra i canapi, Lupa di rincorsa. Bandiera verde sulla trama del Palio

C’è il tempo per completare il Corteo storico, vedere uscire i cavalli dall’Entrone, rivelare l’ordine della sorte. Per tre volte i fantini escono, fanno patti con Tempesta, si riallineano. Tutto rinviato a stasera alle 19 . .

La pioggia blocca tutto alla Mossa. Nove tra i canapi, Lupa di rincorsa. Bandiera verde sulla trama del Palio

Siena è stata liberata il 3 luglio 1944, il drappellone è dedicato agli 80 anni dalla Liberazione, quindi Giove Pluvio ha beffardamente deciso che bisognava rispettare gli anniversari. E allora il cielo ha consentito che fosse completato il Corteo storico, che si facesse la sbandierata propiziatoria di fronte a Palazzo Pubblico, che si sventolasse la bandiera bianca e i dieci cavalli e fantini uscissero dall’entrone. Erano le 19,32, le prime gocce di pioggia si facevano sentire.

Una timida schiarita, la busta con l’ordine della Mossa che il vigile urbano consegna al mossiere Bartolo Ambrosione. Il solito, innaturale, magico, assordante silenzio che avvolge la Piazza. E poi il mossiere chiama le Contrade tra i canapi. Pantera con Bellocchio e Viso d’angelo, Valdimontone con Scompiglio e Ungaros, Nicchio con Turbine su Akida, Giraffa con Granito e Ardeglina, Civetta con Tamurè su Criptha, Leocorno con Grandine su Ares Elce, Bruco con Tambani su Brivido Sardo, Oca con Tittia e Veranu, Onda con Brigante su Tabacco e Lupa, con Tempesta su Zenios di rincorsa.

C’è il tempo persino per preoccuparsi che le due coppie di rivali, Nicchio-Valdimontone e Civetta-Leocorno sono vicine tra i canapi, pericolosamente vicine. C’è il tempo di vedere la Giraffa che fa fatica a trovare il suo posto, l’Onda che va a bloccare al verrocchino la rincorsa.

C’è il tempo di tre chiamate tra i canapi e tre uscite, per il girello dei patti tra fantini, il corteggiamento della rincorsa, i dialoghi fitti, riservati anche se fatti davanti a 15mila persone, con Tempesta per avere la mossa migliore e non darla alle altre.

C’è stato persino un momento in cui, se la Lupa fosse entrata, il canape si sarebbe abbassato e il Palio si sarebbe corso. Ma è stato breve, quel momento. Le finte e il tondino di Tempesta su Zenios hanno accompagnato una pioggia che si è fatta più fitta. Che ha bagnato il tufo, cavalli, fantini, il sindaco, i capitani e il mossiere, mentre infradiciava i 12 mila nella Conchiglia.

Poi è successo tutto in rapida successione. Il tentativo di far rientrare i cavalli nell’Entrone, al limite per un quarto d’ora, sperando che smettesse di piovere. Poi i capitani che scendono dal palco, i canapi che vengono smontati per non farli bagnare. Scende anche il sindaco, sembra il segnale che il Palio è rinviato. E allora scendono le comparse dal palco sotto Palazzo Pubblico, qualcuno scavalca lo steccato, la bandiera verde sancisce quello che la Piazza ha già capito: il Palio è rinviato.

Si correrà oggi , con uscita dei cavalli dal Cortile del podestà alle ore 19. Lo ha deciso il sindaco dopo una riunione ieri sera, con i Deputati della festa e i dieci Capitani. Alle 18.15 lo sgombero della pista, alle 18.45 la ’sbandierata della vittoria’ davanti a Palazzo Pubblico. Alle 19 l’uscita dei cavalli dall’Entrone. L’ordine della Mossa resterà lo stesso.