La neve c’è, gli impianti no Il caso Amiata in Regione

Sul versante senese sono chiusi e resta attivo soltanto un tapis roulant. Scaramelli (Italia Viva) presenta un’interrogazione: "Più organizzazione"

Migration

di Massimo Cherubini

La neve c’è, qualche sciatore ci sarebbe pure, ma nel versante senese dell’Amiata non si può sciare. Gli impianti di risalita sono chiusi, in azione solo un tapis roulant (lungo una ventina di metri) nel campo scuola della vetta. Nel versante grossetano, invece, buona parte delle piste e impianti sono aperti. Un’Amiata che mostra due facce, due tempi di marcia: in un versante si va, nell’altro non si va. Un problema datato, vecchio, che non si riesce a risolvere. Ne va dell’immagine della montagna che può dare il meglio delle sue potenzialità solo se unita, nei progetti dell’offerta dei servizi. Invece in un versante, dove opera la società Isa, si scia, nell’altro- quello più alto della montagna- gestito dall’Amiata Impianti si può usufruire solo di un mezzo ‘commerciale’ di risalita qual’è il tapis roulant. E ancora: c’è assenza di comunicazione. Il sito delle due società che gestiscono gli impianti, è a ’terra’. Non aggiornato, nessuna informazione.

Insomma un’Amiata pur gettonata non comunica con i suoi clienti. Da tempo sono in atto tensioni perché manca una strategia comune di gestione. Dagli impianti di risalita alla comunicazione. Il risultato è che nella vetta della montagna non si scia, o si scia per pochi metri perché gli impianti veri di risalita sono fermi, dall’altra è quasi tutto aperto. Un problema dopo quello, di tutt’altro aspetto, verificatosi domenica: grande caos con ingorghi. Su questi temi Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva , preannuncia una interrogazione in consiglio regionale.

"I due accessi alla vetta, quello del versante senese e quello grossetano, devono essere – dice in una nota Scaramelli – attenzionati e curati nello stesso modo. I disagi per automobilisti, residenti, turisti, sono stati evidenti e insopportabili. Questo caos non si sarebbe verificato se gli assessorati competenti al turismo: quello regionale, quello del Comune di Abbadia San Salvatore e gli uffici della Provincia, per quanto di competenza, avessero lavorato considerando la montagna dell’Amiata come destinazione turistica. Non basta scrivere protocolli, serve agire con concretezza. Il maggior afflusso di veicoli era prevedibile. Doveva essere previsto e gestito da chi ne ha competenza e responsabilità. Anche nella giornata odierna (ieri n.d.r) si continua ad avere una viabilità difficile nel versante senese, non è tollerabile. Serve con urgenza adoperarsi per la fruibilità delle vie d’accesso e degli impianti".