
Seicento partecipanti, undici ordini degli architetti coinvolti: un evento di portata internazionale, come lo era lo scenario in cui si muoveva Giancarlo De Carlo. Ad oltre cento anni dalla nascita dell’architetto, urbanista, accademico, la mente dell’architettura partecipata, se ne parla oggi, dalle 9,30 alle 19, in un convegno. Non poteva che essere promosso degli ordini degli architetti delle città dove De Carlo ha lavorato molto ed ha lasciato grandi eredità: Siena e Pesaro-Urbino. "L’evento ‘Giancarlo De Carlo: dalle opere alle idee, l’attualità del suo pensiero’ - dice il presidente dell’Ordine di Siena Nicola Valente - era stato programmato al Santa Maria della Scala. Rinviato per la pandemia, abbiamo preferito la formula a distanza. Con i relatori, si alterneranno gli Ordini degli Architetti di Genova, Ravenna, Rimini, Venezia, San Marino, Pesaro e Urbino, Ancona, Siena, Terni, Matera e Catania. Le realtà dove con i suoi progetti, le opere, le attività didattiche e di divulgazione, i suoi scritti, ha seminato idee. Sopravvivono e tornano: alcune sembrano superate; invece riscopriamo la grande attualità".
De Carlo ha seminato molto anche a Siena. Se lo ricorda bene l’architetto Carlo Nepi che gli ha dedicato due libri.
De Carlo cominciò a frequentare Siena nel 1973. Immaginò il quartiere di San Miniato con una dinamica simile a quella dei collegi universitari di Urbino. Redasse il piano urbanistico del quartiere, dove realizzò i progetti del complesso universitario degli istituti biologici e una parte del centro del Centro Universitario. "Il suo nome a Siena - continua Valente - è legato anche e soprattutto all’Ilaud, dal 1981 al 1990, il laboratorio internazionale diarchitettura per anni al Santa Maria della Scala, crocevia di grandi nomi dell’Europa e dell’America. Le sue idee per piazza Matteotti-La Lizza- Fortezza continuano ad animare il dibattito". Modererà Livio de Carlo. Il convegno è valido per Cfp: (www.ordinearchitettisiena.it). In diretta su Radioarte (www.radioarte.it).
Antonella Leoncini