La grande fuga dei turisti, 225mila in meno

Bilancio pesante dei primi 7 mesi nelle strutture di Siena. L’assessore Tirelli valuta le contromosse: "Proroga dei tavolini e week end lunghi"

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di Orlando Pacchiani

La fotografia è impietosa. Niente che non ci si aspettasse, ma osservare tradotto in numeri il crollo del turismo amplifica la sensazione di vuoto che questo 2020 lascia nel nostro tessuto economico e sociale: le presenze fino a luglio in strutture alberghiere ed extra alberghiere sono diminuite rispetto al 2019 del 68,20 per cento (in numeri assoluti, mancano 225mila arrivi e 462mila presenze), con una presenza ridotta all’osso degli stranieri (-84,34 per cento) e dati migliori ma sempre da paura per gli italiani (-45,13 per cento).

Devono ancora essere comunicati i dati di agosto, che sicuramente miglioreranno la situazione visto il buon afflusso che è stato registrato, ma il bilancio 2020 sarà comunque in rosso ovunque. E, magra consolazione, a inizio anno si era registrata una crescita, in particolare sul fronte degli italiani.

Ma quella era l’era della normalità, spazzata via per chissà quanto. È il bilancio che emerge dai numeri ufficiali sulle presenze nelle strutture del territorio comunale, cui va aggiunto il quasi azzeramento dell’arrivo dei pullman e la scomparsa di tante altre tipologie di turisti. Con effetti a valanga non solo per il settore dell’ospitalità, ma anche per tutti quelli connessi: dalla ristorazione al commercio, passando ovviamente dalle casse di Comune e Siena Parcheggi, musei, guide e agenzie turistiche.

"I dati riproducono quello che tutti abbiamo potuto osservare in questi mesi – osserva l’assessore al turismo e commercio, Alberto Tirelli –, con una buona ripresa del turismo nazionale che probabilmente sarà confermata anche ad agosto e una enorme difficoltà sul versante degli stranieri, valutazione purtroppo generalizzata".

Si può già tracciare un bilancio del 2020, non crede?

"Purtroppo, anche se luglio e agosto riusciranno a indorare un po’ la pillola amara che tutti siamo stati costretti a ingoiare, sarà un anno di perdita per chi ha riaperto. Gli italiani sono tornati con numeri importanti, ma per il resto... anche a inizio settembre con i connazionali è andata bene, poi tranne qualche tedesco e francese si è visto davvero poco".

Cosa ha in mente di fare l’amministrazione?

"Da qui a fine anno lavoriamo per fare in modo che il fine settimana a Siena possa essere il più lungo possibile. Abbiamo visto chi si è mosso finora: famiglie italiane o al massimo piccoli gruppi, pochi camper. Abbiamo scelto di puntare su un turismo nazionale o anche regionale, che magari dal venerdì alla domenica scelga una città come Siena".

Come ci si prepara a un 2021 che rischia di ripartire con gli stessi problemi?

"Sappiamo già che la parola d’ordine sarà convivere con il virus, quindi le condizioni potrebbero essere ancora difficili. Per questo potremmo ragionare sulla possibile permanenza di facilitazioni concesse agli operatori del settore".

Quali, ad esempio?

"Penso alla concessione del suolo pubblico aggiuntivo anche per il 2021. Siamo consapevoli che non sia la soluzione al problema, ma sarebbe un segnale di attenzione per chi è in difficoltà e consentirebbe di avere qualche certezza in più per programmare un’altra stagione non facile".

Si era parlato anche di finanziamenti governativi per le città d’arte: novità in tal senso?

"Stiamo cercando di capire di cosa si tratterà e a quali finalità potranno essere destinati. Per ora c’è stato l’annuncio, attendiamo di conoscere se andranno al sostegno delle attività economiche o come potranno essere impiegate".