ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Infrastrutture, troppe attese e pochi risultati

L'Autopalio e la sponda treni in attesa di interventi concreti per risolvere problemi strutturali e migliorare i collegamenti. Speranze e progetti in sospeso, mentre i disagi persistono.

Sempre sui fronte strade, l’Autopalio attende quel progetto di risanamento globale (con ampliamento della carreggiata, per esempio) senza il quale si continueranno a mettere toppe su toppe, inanellando disagi su disagi senza trovare una soluzione. E si faranno nuove manifestazioni, richieste, vibranti proteste senza risolvere il nodo fondamentale di una strada stretta e inadeguata per la mole di traffico che raccoglie oggi. Sulla Cassia verrebbe da esclamare ’Eppure si muove’, dopo l’annuncio della progettazione della variante per Monsindoli e del tratto a Isola d’Arbia, laddove lo scempio di piloni abbandonati da oltre dieci anni accompagna lo sguardo di chi incrocia da quelle parti. Ma sarà il caso di attendere passi concreti ulteriori, prima di esaltarsi e subire nuove delusioni.

Sponda treni: assopita per il momento la grancassa sulla nuova stazione dell’Alta velocità, in attesa che si trovi una mediazione tra le Regioni a oggi non semplice vista la posizione della Toscana anti Creti-Farneta (con l’Umbria che non cederà su Rigutino), è tornata d’attualità la questione più immediata, quella delle linee esistenti. I sei sindaci sui binari a Torrita, con pochi cittadini a dire il vero oltre a chi ci doveva essere, rilanciano il tema del trasporto considerato di serie B, quello che fa meno numeri ma garantisce a tante persone collegamenti per lavoro o studio fuori dal trasporto su gomma. E magari fa pochi numeri anche perché disagi e ritardi alla fine sono superiori ai vantaggi. Sulla Siena-Chiusi siamo all’anno zero, mentre sulla Siena-Firenze è in partenza il raddoppio da Granaiolo a Empoli, in attesa che si programmi anche quello verso Siena e senza il quale l’elettrificazione non avrebbe un grande senso. Ma ancora una volta, lo scenario è costellato di troppe speranze che stentano a trasformarsi in novità tangibili.