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In treno da Chiusi a Siena. Politici e amministratori: "Un viaggio disastroso"

Un’ora e mezza per percorrere 80 chilometri. Sonnini, primo cittadino di Chiusi: "Non esistono informazioni, tutto è lasciato in mano al personale di bordo".

"Un viaggio disastroso". Così il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini, trasformatosi in pendolare, ha commentato il trasferimento a Siena fatto lunedì mattina per verificare lo stato della linea e portare avanti la necessità di ammodernare le infrastrutture. L’iniziativa, dal nome ’Pendolari in attesa’ a sostegno della mobilità regionale, è stata lanciata dal Pd. Sonnini ha viaggiato con il segretario regionale Emiliano Fossi, il consigliere regionale Francesco Gazzetti, l’assessore toscano ai Trasporti Stefano Baccelli e il senatore Silvio Franceschelli oltre alla presidente della Provincia Agnese Carletti, alla consigliera regionale Elena Rosignoli e al primo cittadino di Rapolano Alessandro Starnini. "Siamo partiti dalla stazione di Chiusi alle 7.10 – racconta Sonnini – per Siena. E’ importante dare un segno concreto di vicinanza a chi tutti i giorni usufruisce del trasporto ferroviario regionale per lavoro, studio o per raggiungere l’ospedale di Siena. L’esito del viaggio è stato disastroso. Non è normale percorrere 80 km in un’ora e mezza, non è normale sopprimere un treno alle 7 di mattina per ‘ghiaccio’: le temperature si saranno anche abbassate in questi giorni, ma in pieno inverno cosa accadrà?".

Il sindaco va giù duro: "Non esistono informazioni, il tutto è lasciato in mano al personale di bordo che fa quello che può. E non è un problema di qualità del viaggio, noi abbiamo viaggiato con il treno Blues di nuova generazione, ma di infrastruttura inadeguata – l’attacco di Sonnini –. E’ inutile viaggiare in modo confortevole quando si arriva in ritardo di 45 minuti su una tratta di 80 km". E sull’alta velocità: "L’elezione di Stefania Proietti in Umbria, che in campagna elettorale non si era dichiarata favorevole alla stazione a Creti, fa saltare questa ipotesi rilanciata dal ministro Salvini. Così possiamo dialogare subito per valorizzare le stazioni di Chiusi e Arezzo, a cui si aggiunge anche Perugia, come nodi cruciali per l’alta velocità". E ancora: "Adesso con la Regione Umbria a guida centrosinistra la scommessa sul futuro diventa la realizzazione di una ‘Medio Etruria diffusa’ che comprenda le stazioni di Chiusi, Arezzo e Perugia. Le risorse destinate a costruire una nuova stazione AV dovranno essere utilizzate per la realizzazione di nuove infrastrutture (stradali e ferroviarie) di collegamento tra le stazioni esistenti". Infine la previsione sul Piano Strutturale Intercomunale (Psi): "In virtù del quadro politico che è cambiato non ne possiamo non tener conto anche in sede di approvazione del Psi, che non può perdere di vista il potenziamento della stazione di Chiusi. Sarebbe un errore anche strategico mantenere la previsione di una Medio Etruria a Tre Berte, criticata anche dalla Regione Toscana, che andrebbe a penalizzare la stazione di Chiusi. Inoltre – è la conclusione – Tre Berte non è mai stata presa in considerazione dal tavolo tecnico fra Regione Umbria, Toscana, Ministero e Rfi che invece ha valutato Chiusi come punto di accesso all’alta velocità".

Massimo Montebove