In 35mila ’ritrovano’ la scuola’

Sono ripartite le lezioni in presenza dopo sei mesi tra dubbi, limitazioni e timori. Tutte le regole

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di Roberto Borgioni

Dopo il lockdown, è finito pure il countdown, cioè il conto alla rovescia. Stamattina, oltre sei mesi dopo l’ultima volta, è tornata a suonare la campanella e gli studenti sono tornati a varcare il portone della scuola. Tutti in classe, dunque, tra dubbi, incertezze e regole ferree dettate dall’emergenza Covid, che tra i banchi non s’erano mai viste. Regole che i ragazzi dovranno rispettare, in aula come nei corridoi, all’entrata come all’uscita, durante la ricreazione e sui mezzi pubblici che – con tanto di bus di rinforzo – hanno ricominciato il girotondo tra gli istituti.

A Siena e provincia, stamattina, sono rientrati in classe (o hanno debuttato) 34.479 studenti. Il gruppo più numeroso è quello dei ragazzi più grandi, che frequentano gli istituti superiori: sono 12.328 gli iscritti, seguiti dai 10.660 alunni della scuola elementare, dai 7012 delle medie e dai più piccoli, i 4.479 entrati a frequentare la scuola dell’infanzia. Un esercito di ragazzi e bambini che si è rimesso in movimento, insieme agli insegnanti, dopo i mesi del blocco forzato a causa del virus.

E proprio gli effetti del Covid scombineranno non poco le abitudini degli studenti. Intanto, per la prima volta, sbarcano in classe le mascherine: saranno obbligati a utilizzarle gli alunni con più di sei anni di età. Si potranno togliere quando si è seduti al banco (sempre che sia garantito il distanziamento) ma saranno obbligatorie per entrare e uscire da scuola, per andare in bagno, in corridoio, a mensa o in palestra. Insomma: volto coperto per qualsiasi spostamento fuori dalla propria classe. E il Covid fa cadere un altro rito, quello della ricreazione: era un momento attesissimo dagli studenti, che sciamavano nei corridoi alla ricerca degli amici che frequentano classi diverse. Oggi no, non si può più fare: nel corso dell’intervallo per la ricreazione, bisognerà rimanere all’interno della propria aula e così addio ai contatti sociali, agli scherzi, alle battute. Non solo: la merenda, che si può portare da casa, dovrà essere consumata seduti al proprio banco e non potrà essere né scambiata né divisa con qualche compagno magari più affamato. Vietato anche scambiarsi matite, penne, evidenziatori e quant’altro. L’entrata e l’uscita dagli istituti sarà regolamentata per evitare, o almeno ridurre, il rischio di assembramenti. Per arrivare a destinazione e tornare a casa, norme rigide anche sui bus: mascherina obbligatoria e capienza massima all’80 per cento. Insomma: si riparte anche se restano aperti dubbi sul numero effettivo di insegnanti e personale, sull’idoneità degli istituti, sui rischi di contagio. Stamattina il primo test.