
Nella foto, un seggio senese nei giorni del referendum; nel capoluogo l’affluenza è arrivata al 40,73 per cento
Anche in provincia di Siena il referendum si arena e non supera il quorum. L’affluenza complessiva si è fermata al 40,35%, un dato che si allinea con l’andamento nazionale e che rende nulla la validità della consultazione. A distinguersi è stato soltanto Radicondoli, unico comune del territorio ad aver superato la soglia del 50% più uno, registrando un’affluenza del 52,62%. A Radicondoli, come ovunque, ha vinto il sì in tutti i cinque referendum, con la differenza tra i quattro quesiti sul lavoro e quello per la cittadinanza, che ha ottenuto minor consenso.
Seguono, dopo Radicondoli, Trequanda con il 45,76% e Chiusdino con il 45,42%. La partecipazione, invece, è risultata particolarmente bassa in altre aree della provincia: Radicofani ha chiuso con il dato più basso (26,92%), poi San Casciano dei Bagni (35,06%) e Montalcino (35,64%). Nei centri più popolosi, i numeri si sono mantenuti poco sopra la media provinciale. A Poggibonsi ha votato il 43,77% degli aventi diritto, a Colle di Val d’Elsa il 41,66%. Siena città si è fermata al 40,73%. Dati che confermano la difficoltà nel coinvolgere l’elettorato, soprattutto nei contesti urbani e nei comuni di maggiori dimensioni. Un segnale politico evidente, che parla di disaffezione e distanza, ma che al tempo stesso evidenzia alcune eccezioni territoriali.
A commentare il risultato è Flavio Lippi, membro del comitato del "Sì" e rappresentante dell’Arci Belforte, con base proprio a Radicondoli: "Quello di Radicondoli è un risultato che conferma la tradizione di partecipazione del nostro territorio. Una piccola comunità, ormai consolidata, che continua a dimostrare attenzione ai temi della democrazia. È un dato che non sorprende: da anni registriamo affluenze sopra la media. Certamente si tratta di una soddisfazione parziale, in un contesto generale dove la partecipazione resta molto bassa". Il caso di Radicondoli diventa così anche un elemento di riflessione più ampio sul rapporto tra comunità locali e partecipazione politica. Lì dove il tessuto sociale è coeso, il voto continua a essere percepito come uno strumento attivo di cittadinanza. Un elemento non secondario in un quadro generale che racconta di un’ampia disattenzione e di un’astensione che resta la vera protagonista della consultazione.