Il ‘Parco’ fa arrabbiare i cacciatori

Si parla di realizzare una zona protetta nell’area della Montagnola che limiterebbe l’attività delle doppiette

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di Lodovico Andreucci

Cacciatori sul piede di guerra o meglio preoccupati a salvaguardare la loro attività. Tutto nasce a seguito della notizia pubblicata nei giorni scorsi in merito all’istituzione di un nuovo ‘Parco’ nell’area della Montagnola Senese, tra i comuni di Monteriggioni, Sovicille e Casole D’Elsa. La CCT (Confederazione Cacciatori Toscani) Provinciale di Siena ha incontrato l’Amministrazione comunale di Monteriggioni, che assieme ad altri comuni ha promosso l’iniziativa, per chiedere chiarimenti in merito. Marco Radi, il coordinatore della CCT Provinciale Senese e Matteo De Chiara componente della stessa, hanno incontrato il Sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini, Il Vicesindaco Paola Buti assieme agli assessori alla cultura ed all’ambiente Marco Valenti (il primo ideatore del progetto) e Diana Nisi. Un incontro voluto per approfondire meglio i termini della proposta nonché l’eventuale impatto sull’attività venatoria, in un’area di estremo interesse per la Valdelsa e non solo.

La Montagnola, infatti, è un territorio vasto dove si svolgono quasi tutte le forme di caccia. Dagli appostamenti fissi, alla caccia alla selvaggina stanziale e di selezione e dove, inoltre, operano numerose squadre per la caccia al cinghiale, impegnate nel controllo e nel contenimento della specie, anche in funzione della riduzione dei danni alle produzioni agricole. Nasce, così, la preoccupazione sollevata da numerosi cacciatori, che ha portato gli esponenti della CCT provinciale di Siena a richiedere questo incontro urgente.

Il Sindaco assieme agli altri componenti della giunta, ha chiarito che si tratta dell’intento di creazione di un’area, quella della Montagnola Senese, dove verranno valorizzati numerosi aspetti in funzione dello sviluppo della conoscenza di questi luoghi. "I cacciatori saranno partecipi del confronto e della gestione sin da subito – ha affermato il sindaco Frosini – confermando che nei prossimi mesi, con l’inizio vero e proprio "dei lavori", saranno indetti incontri con l’ATC e con le associazioni venatorie". Un contributo che viene ritenuto prezioso da parte del Comune, anche se i dubbi dei cacciatori sulla possibilità di istituire il "Parco" sono ancora molti. Di fatto la preoccupazione dei cacciatori è che a seguito dell’istituzione del "Parco" venga loro negata la possibilità di cacciare o vengano prese decisioni restrittive sulla loro attività.