LUCA MANTIGLIONI
Cronaca

Il modello ’Beeco’ alla Cop 28. Le nuove frontiere dell’agricoltura

Gli investimenti e i progetti nel campo dell’innovazione dell’azienda con sedi a Siena e Grosseto

Il modello ’Beeco’ alla Cop 28. Le nuove frontiere dell’agricoltura

Il modello ’Beeco’ alla Cop 28. Le nuove frontiere dell’agricoltura

Tra le poche aziende italiane ospiti a Dubai per l’evento Cop28 dedicato all’innovazione nel settore agrifood e all’impegno contro il cambiamento climatico, nel padiglione delle Nazioni unite, c’era anche Beeco. Fondata dal grossetano Luigi Galimberti e dal senese Giovanni Ferri, Beeco – società con sedi a Grosseto e Siena – ha partecipato con un intervento del Ceo Marco D’Angelo, che ha esposto l’esperienza aziendale come modello dell’innovazione italiana nell’agricoltura digitale.

"Siamo arrivati ad un punto tale – dice Marco D’Angelo – che fra 10 anni non esisteranno più i sistemi agricoli che abbiamo conosciuto fino ad oggi. È necessario cambiare, arrivando ad un food system, ad ecosistemi agricoli. Ne va della sopravvivenza della stessa agricoltura, oltre che del pianeta".

Beeco fonda il suo essere nell’agritech, sistema che intende affermare in Italia e in Europa (e non necessariamente in questo ordine, fra l’altro) con un lavoro che può svilupparsi in almeno tre diverse direzioni: "A volte – spiega D’Angelo – costituiamo start up, altre forniamo supporto ad aziende già costituite e altre ancora entriamo nel capitale sociale". La partecipazione a Dubai è arrivata grazie all’invito di Nadia Paleari di ’Change for planet’, tra gli gli organizzatori dell’evento, proprio per dimostrare come la tecnologia e l’innovazione possano essere alleate fondamentali nella lotta contro il cambiamento climatico e nella costruzione di sistemi alimentari più sostenibili e salutari. "Il nostro intervento – dice ancora D’Angelo – è stato un viaggio di esplorazione di soluzioni green, radicate nella scienza, per far fronte alla necessità di garantire cibo sufficiente alla popolazione globale in crescita vertiginosa, salvaguardando al contempo risorse e ecosistemi".

"L’obiettivo – dichiarano Galimberti e Ferri – è quello di sfruttare l’innovazione e la tecnologia per rivoluzionare i sistemi alimentari, migliorare la salute umana e rafforzare la resilienza contro le crisi ambientali. Ad oggi collaboriamo con alcune delle menti più brillanti nel campo della sostenibilità, dell’ingegneria agraria e della tecnologia alimentare. Recentemente abbiamo lanciato una serie di iniziative pilota che hanno trasformato significativamente le pratiche agricole in diverse regioni italiane e guidato progetti di ricerca e sviluppo che potrebbero ridefinire il consumo di cibo e la produzione sostenibile a livello globale".