
Il meteo pesa sul business. I conti di hotel e ristoranti
I capricci del meteo, oltre a determinare il rinvio del Palio del 2 luglio, hanno avuto conseguenze anche sull’indotto, ovvero su tutto ciò che in termini economici ruota attorno alla Festa. I ristoranti di Piazza, a causa della pioggia, non hanno potuto apparecchiare i tavoli all’aperto per la tradizionale cena dopo la carriera. Di qui una serie di disdette. "La sera del 2 luglio avevamo cento prenotazioni con un menù fisso importante – spiega Giovanni Carli, socio de ’Il Tufo’ –. Ovviamente non era possibile allestire i tavoli all’aperto, quindi abbiamo utilizzato gli spazi dentro il locale che per fortuna sono molto ampi". E ancora: "Il 30% delle prenotazioni è stato cancellato, noi siamo riusciti ad accogliere il resto della clientela – aggiunge Carli –. Il locale era comunque pieno perché sono arrivati tanti turisti per cenare all’ultimo momento. In ogni caso, non è mancato chi ha scelto di spostare la prenotazione dal 2 luglio a oggi (ieri, ndr)".
Michele Vitale, responsabile di Fiepet Confesercenti, allarga le braccia: "Davanti ai capricci del meteo nessuno ha colpa, l’importante era preservare la salute dei cavalli. Quanto ai ristoranti, nessuno ha apparecchiato all’aperto la sera del 2 luglio perché pioveva. Certo – aggiunge – c’è stata qualche inevitabile disdetta, ma chi poteva, ha deciso di restare comunque in città pur di riuscire a vedere il Palio dopo il rinvio".
Nelle strutture alberghiere di Siena il grado di occupazione delle camere per il Palio di Provenzano ha raggiunto quota 80%. Il ’tutto esaurito’ non c’è stato perché tradizionalmente si registra in occasione della Carriera dell’Assunta. Anche negli hotel non è mancata qualche disdetta, ma qui arriva la buona notizia: circa il 30% degli ospiti sia italiani che stranieri ha scelto di prolungare il soggiorno a Siena per poter assistere alla corsa.
Infine, il rinvio del Palio ha comportato dei costi aggiuntivi anche per l’amministrazione comunale, su cui pesa la macchina organizzativa della Festa: Palazzo pubblico dovrà infatti provvedere alla retribuzione degli ulteriori straordinari fatti dai propri dipendenti che hanno lavorato senza sosta per poter consentire lo svolgimento della carriera e il rinnovo della storica tradizione senese nota in tutto il mondo.