
Il commissario dell’Unione comunale Pd, Marco Sarracino, parla del congresso che si terrà alla fine di novembre e del lavoro svolto per dare una guida al partito
"Dopo quello che è successo negli ultimi giorni, se qualcuno pensa che io andrò via e che il mio compito è finito, si sbaglia di grosso". Il commissario dell’Unione comunale Pd, Marco Sarracino, lancia un messaggio forte e chiaro a un mese dal congresso che porterà all’elezione del nuovo segretario del partito di Siena. "Ho sempre provato a perseguire l’unità nel Pd, unità che è un valore aggiunto – spiega il parlamentare –. Questo non significa evitare la discussione o il confronto, anzi. Ho provato a fare di tutto per raggiungere questo obiettivo, ma c’è chi non lo ha voluto, assumendosene la responsabilità. Ma le candidature sul tavolo, possono segnare la discontinuità necessaria con chi è stato la causa delle ultime due sconfitte". Sarracino non nasconde il suo attuale stato d’animo: "So che devo continuare a lavorare per il partito di questa città, specie in previsione delle Regionali. Sosterrò quindi il prossimo gruppo dirigente nell’operazione di rinnovamento totale, di cui ha bisogno il Pd di Siena. In altre parole – evidenzia – andrò via, ma non andrò via". Poi Sarracino traccia un bilancio dell’attività svolta dopo la sua nomina a commissario: "Ho lavorato, affinché il Pd senese uscisse dall’isolamento politico, che è stato causa della sua sconfitta, e tornasse con i piedi ben piantati nella realtà. Questo ha portato buoni risultati alle Europee e anche alle Provinciali, inoltre è aumentato il numero di iscritti". Il commissario parla dunque di "mesi positivi rispetto all’idea di ricostruzione del partito". E sul congresso: "Sono emerse due candidature, nella dinamica delle quali non entro – specifica –. Sono certo che sarà un congresso corretto, dove prevarrà la politica e l’idea che dal giorno dopo inizia la sfida per far tornare il Pd alla guida di Siena". L’orizzonte a cui guarda Sarracino è quello del ’campo largo’: "Vanno messe da parte divisioni interne e polemiche. Ho costruito un quadro per agevolare il prossimo gruppo dirigente, che non solo dovrà continuare il dialogo con i gruppi civici oggi all’opposizione in Consiglio comunale, ma dovrà anche disarticolare la maggioranza della sindaca Fabio come è già successo alle Provinciali, dove alcuni suoi consiglieri non hanno votato per il centrodestra".
E infine un passaggio sui personalismi da lui pubblicamente condannati durante un’assemblea: "Il Pd ha fatto dei passi avanti. Lo provano i candidati Salluce e Vigni, che si erano dichiarati aperti alla partecipazione dell’escluso Fabbrini – conclude Sarracino –. Questa è un’impostazione politica positiva, fuori dalle burocrazie che hanno portato il Pd al commissariamento e che si mette alle spalle chi trasversalmente pensa che il Pd debba restare fermo a storie e tempi che la città non rimpiange".