"Ho voluto tutelare il Palio dagli attacchi Commessi degli errori, troviamo le soluzioni"

Il sindaco De Mossi e le criticità da correggere. "Mi assumo le mie responsabilità, sul Mossiere faremo le valutazioni opportune. Non entro nelle scelte dei cavalli, preferivo un lotto di esperti. Il primo obiettivo era farli tornare nelle stalle, il secondo correre in dieci"

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di Pino Di Blasio

Una dichiarazione di assunzione di responsabilità, senza fare mea culpa. L’ammissione di aver commesso errori, ma non indicando quali. La conferma dell’avvio di "un percorso che coinvolga tutti i soggetti che, a vario titolo, partecipano all’organizzazione del Palio, per affrontare tutti assieme le criticità emerse e individuare le opportune soluzioni". Il sindaco Luigi De Mossi si presenta davanti ai giornalisti nella Sala delle Lupe provando a spiegare anche quelle frasi improvvide, pronunciate nei giardini del Drago, la notte del Palio. "Ero lì per rendere omaggio alla Contrada che aveva vinto il Palio - è la giustificazione di De Mossi -. L’altro aspetto, più dirimente, è che tutto quello che il sindaco, in particolare nei giorni del Palio, ha una eco a livello nazionale. Se avessi fatto polemica, gli articoli del giorno dopo sul Palio sui quotidiani nazionali sarebbero stati di un altro tenore".

E’ una difesa d’ufficio quella del sindaco. Preoccupato di trasmettere un’immagine rassicurante sulla Festa ritrovata. Anche se quelle frasi sono state pronunciate nella notte, e gli articoli erano già in stampa, l’avvocato De Mossi si è preoccupato di "difendere il Palio dagli attacchi esterni, tutelare la Festa".

"Sia chiaro, errori sono stati commessi anche da questa amministrazione - afferma il sindaco - e io per primo, sono pronto ad assumermi le mie responsabilità, come ho sempre fatto. Il primo obiettivo del Palio della ripartenza, da me ribadito a più riprese, era che tutti i cavalli tornassero nelle stalle. Il secondo obiettivo era che dieci contrade corressero il Palio. Non lo abbiamo centrato. L’esclusione di una Contrada è sempre una scelta dolorosa. Ma pensate a cosa sarebbe successo se un cavallo avesse avuto un serio problema in Piazza. Qualunque infortunio sarebbe stato amplificato al 1000 per cento".

Ancora la difesa del Palio dagli attacchi esterni. Anche se, alla domanda sui condizionamenti delle denunce di animalisti, De Mossi replica con fermezza. "Non inseguiamo e non ci facciamo condizionare dagli animalisti o da coloro che, anche in queste ore, si confermano essere nemici di una città e di una comunità. Il Palio non è solo una corsa, è un evento antropologico e sociale. E’ una cosa straordinaria, un rito di popolo. E sulla tutela dei cavalli Siena è sempre andata avanti, prendendo decisioni come la nuova ambulanza o i varchi in Piazza, per salvaguardare la Festa. Lo hanno fatto anche i miei predecessori, è un imperativo della città".

"Soluzioni da trovare tutti insieme per il Palio d’agosto" è il mantra, per registrare "questa stupenda macchina che dopo due anni di stop ha mostrato qualche ruggine". Sul mossiere, sulla scelta di otto cavalli esordienti, sull’esclusione del barbero della Civetta dopo averlo fatto correre nella prova generale, su tutto ciò che ha portato a un Palio con sole sei contrade in Piazza, il sindaco rimanda alle riunioni con i capitani e con gli altri attori. "Aspetteremo la relazione dei deputati della Festa. Sul mossiere confermo che Ambrosione ha avuto un malessere ed è stato lui a chiamare subito il Comune. Su Bircolotti faremo le riflessioni opportune con i capitani. Non tocca al sindaco scegliere i cavalli, avevo fortemente auspicato che si scegliessero cavalli esperti. E gli eventuali correttivi da apportare al Protocollo non possono essere trovati in poche settimane".

Resta la soddisfazione che tutti i cavalli sono sani e torneranno a correre, cosa che avrebbe spuntato le unghie dei detrattori del Palio. Le telefonate con i capitani, a partire dal decano, il capitano dell’Aquila Lorenzini, ci sono già state. La promessa è che i dialoghi saranno più frequenti, per valutazioni collegiali, anche se i tempi sono stretti. Il sindaco De Mossi ringrazia poi le forze dell’ordine ("erano tutte persone al debutto nel Palio"), ricorda l’apprensione per i rischii sulla bolla Covid, sottolinea le temperature eccezionali che hanno influito sul tufo. "Non ho mai scaricato le responsabilità su nessuno, non mi piace gettare la croce addosso a qualcuno. Siamo tornati a rifare il Palio dopo due anni e non è venuto bene. Ma davanti agli altri dobbiamo dimostrare sempre che il Palio è una cosa straordinaria".