
di Antonella Leoncini
‘Masaccio - Madonna del Solletico. L’eredità del cardinale Antonio Casini, principe senese della Chiesa’: basta il titolo per comprendere l’importanza della mostra che, nella Cripta del Duomo dal 27 marzo al 2 novembre, promossa da Opera della Metropolitana e Opera Laboratori, accompagnerà la ripresa della cultura senese. Celebra un senese illuminato, uomo di chiesa, di arte; con grandi opere, nasce da un’ampia sinergia, in primis con la Galleria degli Uffizi.
Perché questa mostra?
"Antonio Casini fu vescovo di Siena dal 1409 al 1426 quando, creato cardinale da Martino V, lasciò la diocesi per servire il Papa. Grande mecenate e uomo di cultura, promosse importanti interventi artistici, oggi spesso trascurati. La mostra valorizza la feconda stagione artistica senese prima di Pio II e del mecenatismo piccolomineo", dice don Enrico Grassini, responsabile Ufficio beni culturali della Diocesi
Intorno al cardinale ruotano grandi artisti: Masaccio, Jacopo della Quercia, altri.
"Aveva contatti, anche per il suo cosmopolitismo, con la grande cultura; si formò a Firenze, a Roma, fu ambasciatore pontificio in Romagna".
Il ruolo dell’Ufficio beni culturali della Diocesi?
"Su mandato dell’arcivescovo, promuove e valorizza la conoscenza storica del patrimonio senese come terreno di dialogo umanista".
Le opere in mostra?
"Con il rilievo marmoreo, il cardinale in venerazione alla Vergine, di Iacopo della Quercia, al Museo dell’Opera, due dipinti interessanti che gli sono appartenuti: la ‘Madonna del solletico’ del Masaccio alla Galleria degli Uffizi, la ‘Madonna delle ciliegie’ del Sassetta nel Museo d’Arte Sacra della Diocesi di Grosseto. Fra le altre, i manoscritti liturgici del cardinale proveniente dalla Biblioteca Comunale degli Intronati e dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze".
L’intesa con gli Uffizi?
"Hanno risposto con sollecita disponibilità al prestito della Madonna di Masaccio, richiesto dagli organizzatori".
È il primo grande evento culturale, post pandemia, della Diocesi, Opera della Metropolitana,e Opera Laboratori. Una premessa per pensare ad altri progetti in partnership?
"Non è il primo evento, pur con le difficoltà dell’anno passato e quelle presenti. Lo dimostrano le presenze, nei mesi estivi di gran lunga superiori a Siena rispetto ad altre città. L’iniziativa rientra nella volontà delle istituzioni cittadine, in primis Opera della Metropolitana, di creare momenti di rilancio per la cultura: nostra risorsa primaria. Ripartire è volontà di tutti; più che di partnership parlerei di collaborazione, senza la quale Siena potrebbe pericolosamente perdere un altro treno della storia".